Domenica 21 Agosto il borgo storico di Scurcola Marsicana inaugura la XV edizione del Corteo Storico Medievale “Contrade e Borghi”. Una chiara dimostrazione del legame con la storia che permette agli scurcolani di ripercorrere le proprie tradizioni, leggende e miti.
Era il lontano 1268 quando Carlo D'Angiò e Corradino Di Svevia si scontrarono in quella zona della Marsica dove Magliano Dei Marsi, Cappelle e Scurcola Marsicana, invece, si sono sempre incontrate. La Battaglia dei Piani Palentini che aveva come obiettivo la conquista del territorio, vide la vittoria degli angioini che di lì a poco tempo avrebbero visto il loro sovrano salire al trono del Regno di Sicilia.
Gli scurcolani rivivono tale avvenimento sfilando in abiti tipici dell'epoca, ognuno con la propria contrada (La Rocca, Sant'Egidio, Sant'Antonio, Fonte Ciofani, La Piazza). Dame, cavalieri, popolani, cortigiane, che attraversano il paese al suono dei tamburi e allo sventolare degli stendardi. Il percorso si interrompe per pochi minuti durante i giochi medievali, dove per ogni contrada vengono sorteggiati diversi figuranti che dovranno competere per vincere il palio. Si va dal tiro con l'arco alla corsa con i sacchi, tutto in puro stile duecentesco. Alla fine della sfilata viene premiata la contrada più meritevole a livello di costumi e di punti nei giochi. Un appuntamento da non perdere pieno di spettacolarità e bellezza, quella stessa bellezza che non si vuole perdere ed ogni anno viene ricordata.
Curiosità: si dice che in ambito di tali avvenimenti storici Carlo D'Angiò fece erigere la Chiesa di San Silvestro per contenervi la reliquia sacra della Madonna. Insistenti terremoti hanno poi fatto crollare la struttura e si dice che la Madonnella venne ritrovata grazie alla mistica visione di una vecchia signora tagliacozzana. Per decidere poi a chi andasse tale reliquia tra i paesi coinvolti nella battaglia, la statua venne posta in groppa ad un asinello che si diresse verso Scurcola Marsicana. Ad oggi la Madonnella è situata sopra il paese proprio dove il povero asinello morì per la fatica.
Chiara Marini