Attualità 11:22

“La Casa delle donne nella Marsica” contro la violenza: intervista a Daniela Senese

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La violenza sulle donne è un dramma sociale che occupa parti considerevoli della cronaca quotidiana. Dietro l’omertà ed alle storie più atroci ci sono donne che hanno bisogno di chiedere aiuto, di uscire dalla spirale di violenza, di trovare il coraggio di parlare. In questo quadro si inseriscono realtà che con tenacia portano avanti la loro battaglia per sconfiggere la paura, per dare speranza e aiuto concreto alle donne maltrattate ed umiliate. Una tra queste è “La Casa delle Donne nella Marsica”, centro che si occupa di violenza contro le donne ed i loro figli: violenza che può essere fisica, sessuale, psicologica ed economica. Per capire meglio di cosa si occupa il centro marsicano abbiamo rivolto alcune domande alla responsabile, la dott.ssa Daniela Senese.

 

Dopo circa 5 mesi dall’apertura del centro, qual è stato il riscontro da parte delle donne? 

Stiamo lavorando a pieno ritmo. Il centro ha un numero attivo 24 ore su 24 che viene utilizzato dalle donne, dalle forze dell’ordine e dai servizi sociali, proprio perché quello che noi facciamo è una presa in carico totale della donna che si rivolge a noi. C’è un’equipe costituita da un’assistente sociale, da un’avvocata, da un’educatrice, da psicologhe e da una psicoterapeuta. In questo modo riusciamo a seguire le donne da un punto di vista psicologico e giudiziario, le aiutiamo nell’inserimento del lavoro e mettiamo a disposizione, nei casi più gravi, la casa rifugio ad indirizzo segreto.

 

Quali sono le condizioni per cui una donna può essere ospitata all’interno della casa rifugio? 

Si tratta di casi in cui la donna deve essere preservata da una maggiore pericolosità del partner oppure quando non ha dove andare perché rintracciabile. La casa può ospitare tre donne con i loro figli. Sono appena andate via due giovani donne con i loro bambini, rimaste con noi circa due mesi e mezzo, mentre una signora, arrivata quattro mesi fa, è ancora nostra ospite. A giorni arriverà un’altra donna che inizierà il percorso con il nostro staff. A tal proposito siamo in contatto con tutti i centri antiviolenza della Cooperativa BeFree, e questa è una ricchezza perché nei casi gravi in cui le donne necessitano di essere allontanate dal territorio possiamo indirizzarle nelle altre città e viceversa.

 

Quali sono le richieste d’aiuto più frequenti? 

Parliamo di violenze psicologiche e fisiche, di maltrattamenti in famiglia, di casi di stalking. Il carnefice può essere il marito, il convivente, il fidanzato. Un dato allarmante riscontrato nel corso di questi mesi di lavoro è la giovane età di alcune vittime. Inoltre, oltre alle donne che ci chiamano in prima persona, tante segnalazioni ci arrivano da sorelle, madri ed amiche di donne maltrattate che ci chiamano per chiederci consigli.

 

Cosa chiedete alle istituzioni per aiutarvi ad aiutare meglio le donne? 

Chiediamo maggiore partecipazione da parte dei comuni marsicani, affinché si riesca ad ampliare la rete di aiuti. Siamo in contatto con le caserme, con le forze dell’ordine ma è un lavoro lungo, che necessità sacrificio ed ostinazione, che assolutamente non ci manca! Inoltre siamo in attesa dell’esito di un bando nazionale per incrementare il numero delle operatrici e delle educatrici per i bambini che arrivano, creare più punti di ascolto, prendere in carico le donne a 360 gradi.

 

Quali sono secondo te le cause del femminicidio e come si può arginare? 

Il problema delle uccisioni è lontano dall’essere risolto. Ci vogliono politiche differenti. La violenza sulle donne si può analizzare nelle sue diverse forme da tante angolazioni ma tutto si riduce all’unica questione che è tutta culturale, a mio avviso maschilista, che si palesa dalle piccole alle grandi cose, dal linguaggio alle battute, alla disparità imperante a tutti i livelli. La violenza si verifica quando non c’è parità, quando l’uomo non riconosce nella donna pari diritti e dignità. Si può fare molto per migliorare le cose, il nostro centro non è solo un rifugio per le donne, è soprattutto un progetto in cui si può creare un confronto ed un dibattito importante sulla questione culturale, sulla necessità di sensibilizzare i cittadini. Noi siamo qui per questo!

 

Per info, colloqui, segnalazioni ed appuntamenti: 393.8856389 (numero attivo h24); casadonne.marsica@gmail.com

 

Idia Pelliccia