Che la grande partita a scacchi per la carica di primo cittadino di Avezzano sia già iniziata da un pezzo è ormai storia, nella corsa verso le elezioni comunali di primavera però non vi è ancora nulla di sicuro.
In molti sono pronti a giurare che il re Gianni Di Pangrazio da Paterno è ben disposto a succedere a se stesso ma in questi anni ha già perso per strada diversi alfieri, cavalli e torri sia tecnici che politici, per non parlare della fiducia datagli dagli avezzanesi nel 2012. Adesso ha perso pure la regina Daniela Stati e quindi Ezio o viceversa. Di Pangrazio ha anche denunciato di aver perso non pochi soldi dovendosi accontentare dello stipendio da sindaco per questo c’è chi giura che abbandonerà tutto in cambio di un incarico fuori Regione. E qui entra in ballo il Partito Democratico: senza il re Di Pangrazio i democrat sarebbero costretti a puntare su uno dei tanti pedoni che scalpitano ma vestire un pedone da re è impresa pericolosa.
D’altro canto, la condotta politica del sindaco ha avuto l’effetto di ricompattare il centrodestra cittadino uscito con le ossa rotte proprio nella sfida di quattro anni fa contro Di Pangrazio. L’opposizione in Consiglio comunale con Mariano Santomaggio, Emilio Cipollone, Pissino Gallese, Alberto Lamorgese, Alessandro Barbonetti e Stefano Chichiarelli, stana il re a testa bassa sulle promesse non mantenute ed è il nocciolo duro di cavalli, alfieri e torri intorno al quale il centrodestra sta ragionando per tirare fuori un candidato sindaco capace di mettere d’accordo tutti per vincere o quantomeno andare ad un eventuale ballottaggio.
La sinistra storica in letargo e i cinquestellini a decidere cosa fare da grandi, uno degli outsider che potrebbe metterli insieme nel tentare la scalata al municipio è Nazzareno Di Matteo. L’imprenditore del nuoto ha già dichiarato che voterà NO al referendum costituzionale ma per quel che riguarda il Comune non ha preso nessuna decisione ufficiale, ne per il sì ne per il no all’ennesima candidatura per portare i pedoni in paradiso.
Da ultimo l’avvocato Leonardo Casciere. Il cavallo di razza del Tribunale si è candidato sindaco per primo e ufficialmente da mesi con il “Progetto” che porta il suo nome, Casciere ha già varato il simbolo che lo accompagnerà da qui a primavera col motto “Insieme possiamo…”. E in quell’”insieme” c’è la ricerca al chi ci vuole stare.
E i nomi ancora sconosciuti ma che come sempre dovrebbero venire fuori dalla panacea a tutti i mali? E cioè da quella benedetta “società civile” sempre sulla bocca di tutti ma che nessuno sa di preciso cosa sia?
Sulla scacchiera dunque, pezzi bianchi e neri ma anche rossi, gialli, verdi e invisibili: mosse su mosse e nulla di sicuro e di scontato quindi. Ma si sa, a questo “gioco” vince chi ha più pazienza. E più lungimiranza.
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