«Siamo agli inizi di una nuova era. Fino a oggi abbiamo gestito crisi, ora invece parliamo di strategie di sviluppo e si prospettano nuove assunzioni per i prossimi anni». Nell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per presentare il piano industriale insieme al direttore generale del Ministero Giampiero Castano, a Giovanni Lolli che di vertenze aziendali nel nucleo industriale di Avezzano se ne intende e a tutti i sindacati, Sergio Galbiati è stato più che ottimista.
A quattro mesi dall’ingresso in L-Foundry dei cinesi di Smic, Galbiati, l’uomo che più di tutti ha creduto nel progetto-semiconduttori nella Marsica elenca le novità per una prospettiva futura a portata di mano. L’interazione con i cinesi è positiva, il campo dei semiconduttori è in forte espansione da oggi per i prossimi 20 anni. È stato definito un piano a 5 anni nonostante i cambi repentini che si possono presentare, un piano che prevede una stabilizzazione e una crescita del fab di Avezzano, 10 miliardi di fatturato in 5 anni.
Per quel che riguarda gli investimenti nel sito, Galbiati prevede 100 milioni in 5 anni, 50 nei prossimi due anni: il 50% in macchine, il resto di carattere strutturale per ingrandimento, investimenti su ricerca e sviluppo, nuovo sistema operativo e ampliamento del portafoglio prodotti.
Chi ha paura dei cinesi alzi la mano.
LS Direttore