AVEZZANO – Giorgio Fedele è il trentunenne avezzanese portavoce del Meetup-Movimento Cinque Stelle della città. Lo incontriamo in un tranquillo caffè e a scanso di equivoci afferma che ad oggi non è il candidato sindaco dei pentastellati anche se insieme alla gente del Movimento sta lavorando molto in vista dell’appuntamento elettorale di Primavera.
Fedele, ci sarà un candidato sindaco e una lista M5S?
«Sì. Siamo pronti alla sfida non solo elettorale ma per portare un’idea diversa. Siamo pronti a governare la città».
A che punto siete e come state lavorando?
«Per il candidato sindaco non mettiamo l’accento su persone che magari portano solo voti, c’è bisogno di qualcuno che rappresenti bene un’idea, un insieme e un progetto. Sia il sindaco che i candidati della lista saranno scelti con votazione all’interno del gruppo dove uno vale uno e ognuno avrà la possibilità di dire la propria. Puntiamo i piedi sul fatto di non fare la lista a tutti i costi come accade per le persone scelte dalle segreterie di partito. Non si parte dalle figure dunque ma dall’idea sulla quale aggregare la squadra. E siamo in fase avanzata».
Bilancio sull’amministrazione Di Pangrazio?
«Non positivo, basta vedere Avezzano cinque anni fa e adesso. Dove non è cambiata è una fortuna perché per il resto in molti aspetti è peggiorata. Al di là delle promesse non mantenute, il rinnovamento per il centro non è arrivato ed è aumentato il deperimento delle zone esterne della città. Il verde pubblico è stato deturpato in una città che nasceva come giardino. Su economia, lavoro e commercio poi, la scelta scellerata dei centri commerciali non pagherà: lavoro non è un “posto” da commesso a 600 euro al mese ma attuare la nostra Costituzione per permettere alle persone di svilupparsi secondo le proprie attitudini e competenze. L’amministrazione di Gianni Di Pangrazio in cinque anni non ha mostrato validità nelle idee ed è stata su per giochi di palazzo. Basta vedere la sfilza di assessori cambiati».
I punti di forza della proposta del Movimento Cinque Stelle?
«Al centro c’è un’Avezzano diversa che vada oltre le necessità impellenti e che sia proiettata al futuro. Il punto di forza vero è mettere il cittadino al centro delle decisioni, il nostro programma si forma con la partecipazione dei singoli cittadini e delle associazioni, lanceremo un invito su questo punto. L’obiettivo non è fare il programma dei sogni, noi vogliamo conoscere i reali bisogni dei cittadini chiedendoli a loro direttamente».
Come immaginate Avezzano dopo cinque anni di vostro governo?
«Senza presunzione, con molti meno problemi di adesso anche se sarebbe difficile visto quello che erediteremmo da chi ci ha preceduti. L’ottica è quella di ripresentare Avezzano ai cittadini nel 2022 senza i problemi che vive adesso e che sia una città pronta per il futuro improntato al vero cambiamento. Il modello è l’amministrazione Cinque Stelle di Pomezia, in cinque anni abbiamo cambiato faccia alla città a beneficio di tutti i cittadini».
E come si fa?
«La base sono le persone. Non si può prescindere da una rivoluzione culturale della società, delle istituzioni e quindi delle persone. C’è bisogno di onestà, capacità e coraggio nelle scelte per un’idea diversa che potrebbe essere facilmente strumentalizzabile da chi non vuole crederci e preferisce lo status quo. È troppo facile creare programmi sulle “urgenze”, governare in stato di urgenza perenne è il danno peggiore per i cittadini. Adesso è tempo di assumersi le responsabilità».
LS Direttore