Il sindaco Quirino D’Orazio replica al Comitato “Scuole Nuove e Sicure” che nei giorni scorsi ha sollevato una serie di interrogativi sulla trasparenza dell’azione amministrativa e sul futuro della scuola del paese. Il Comitato, insieme al consigliere comunale Fabrizio Cerasa, aveva infatti sottolineato la mancanza di trasparenza dell’attuale amministrazione riguardo la scelta di recuperare il plesso scolastico Marruvium di via San Cipriano, a fronte di un intervento sostitutivo per la realizzazione di una struttura scolastica nuova nell’area dell’ex Istituto Agrario (leggi articolo dettagliato). Di qui la scelta del Comitato cittadino di richiedere l’intervento del Difensore Civico Regionale per far luce sui fatti.
“Non vediamo l’ora di essere ascoltati dal Difensore perché siamo convinti del nostro operato ed avremo l’occasione di chiarire tutta la vicenda – dichiara ad Avezzano Informa il primo cittadino di San Benedetto - molte inesattezze riportate dal Comitato nascono da una strumentalizzazione politica, in quanto Cerasa, portavoce della polemica in atto nonché ex assessore ai lavori pubblici, è già in campagna elettorale per candidarsi alle prossime elezioni. Per quanto riguarda la trasparenza, sono sempre stato disponibile a concedere l’accesso agli atti comunali, e lo stesso Cerasa lo sa bene, contrariamente a quanto accadeva durante la precedente amministrazione (le denunce alla Procura dei consiglieri che non hanno avuto la possibilità di accedere agli atti lo dimostrano)”.
“Dopo il sisma del 2009 che ha colpito tutto l’aquilano e alcune delle nostre strutture – spiega D’Orazio - tramite il decreto 89/2011 sugli ‘Interventi in materia di edilizia scolastica’ San Benedetto è stato oggetto di un finanziamento di 2.100.000 euro. All’epoca decisero di realizzare un nuovo edificio invece di ristrutturare il vecchio già esistente, perdendo così 400.000 euro, in quanto la cifra iniziale stimata per gli interventi di ristrutturazione era di 2.500.000 euro. Dal 2009 al 2013, chi c’era prima di me che cosa ha fatto? La risposta è nulla! Solo il 23 maggio 2013, in campagna elettorale e a pochi giorni dal voto, hanno affidato il servizio di progettazione a dei tecnici (costo previsto di 200 mila euro)”.
“Ho vinto le elezioni e dal 27 maggio del 2013 mi sono insediato – continua il sindaco - sul tavolo ho trovato una lettera dell’Ufficio Speciale Ricostruzione datata 21 maggio dove si richiedeva al comune di attestare il nesso di causa tra i danni riportati alle strutture scolastiche dopo il sisma, e che tale comunicazione doveva essere fatta entro il 10 giugno, pena la revoca del finanziamento. Mi chiedo perché la precedente amministrazione non è stata capace di fare tale attestazione? La lettera diceva anche che per poter fare una nuova scuola, in base all’art.5 comma 2 del decreto 89/2011, il comune doveva dimostrare la non convenienza economica della ristrutturazione della vecchia struttura, altrimenti si sarebbe commesso danno erariale”.
“Abbiamo constatato che neanche le verifiche di vulnerabilità sismica erano state fatte dalla vecchia amministrazione – aggiunge il primo cittadino - per cui ci siamo attivati per chiedere un anticipo all’Ufficio Ricostruzione del finanziamento dei 2.100.000 euro, visto che nelle casse comunali non c’erano soldi (si parla di 60/70 mila euro per effettuare le verifiche). Ci siamo rivolti anche alla Regione, alla Provincia ed al Ministero ma nessuno ci ha concesso il denaro. A quel punto ho dovuto fare una rimodulazione dei mutui del comune dal 1990 in poi, ed ho scoperto una gravissima negligenza amministrativa: nessuno si era mai occupato dei mutui non estinti. Lavorando dettagliatamente su questo aspetto sono riuscito a recuperare 70.000 euro per intraprendere le verifiche di vulnerabilità sismica e dimostrare le lacune del progetto della nuova scuola. C’è da sottolineare che secondo tale progetto la nuova scuola doveva trovarsi su delle particelle di terreno ricadenti nell’area del parco verde urbano, di conseguenza bisognava fare una variante al piano regolatore comunale, che ovviamente non è stata fatta. In più parte di quelle particelle sono di proprietà della Provincia e della Regione, enti che non sono mai stati informati della volontà di costruirci sopra”.
“Ricapitolando – sottolinea D’Orazio - per fare una scuola nuova bisogna rispettare le regole! Chi mi muove le accuse non ha dimostrato che i danni alle strutture scolastiche sono stati causati dal sisma, per cui non vi è nessun nesso di causa necessario per avere il finanziamento; non ha rispettato l’art.5 del decreto 89/2011 secondo cui va dimostrata, come atto obbligatorio, la convenienza economica di una nuova scuola rispetto alla ristrutturazione delle vecchie, pena l’accusa di danno erariale; non ha risolto la questione delle particelle nell’area verde individuate per la costruzione. Inoltre bisogna essere realisti, con 2.100.000 euro non ci si fa niente, in quanto togliendo a quella cifra l’iva, i vari oneri, i 200mila euro della progettazione e la demolizione delle vecchie strutture rimane poco e niente, forse i soldi per alzare le colonne. Per non parlare della distruzione di un parco verde e della conseguente edificazione di una ‘cattedrale’ nel deserto lasciando nel totale abbandono un edificio al centro del paese”.
“Sia chiaro – conclude il sindaco - io la voglio fare una scuola nuova, ma con cognizione di causa: per questo la settimana scorsa abbiamo depositato presso l’USRC (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere) tre richieste di finanziamento per le nostre strutture scolastiche: 2 milioni per la scuola di via Fucino, 1 milione e 300 per la scuola dell’infanzia di via Italia e 4 milioni e 400 per il plesso di via S.Cipriano, per un totale di 7 milioni e 700 euro. A giorni riceveremo un’importante risposta in tal senso: anche se arrivassero la metà di questi soldi per noi sarebbe comunque una grande vittoria che ci permetterà di avere una cifra adeguata, sicuramente più alta dei 2.100.000 euro. La nostra idea è quella di adeguare le scuole, demolire parte dell’edificio esistente di via S.Cipriano e lì costruire una nuova scuola come si deve!”.
Idia Pelliccia
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