AVEZZANO. Arrestato per frode, dalla Guardia di Finanza di Avezzano, un imprenditore marsicano, a seguito di una complessa indagine di Polizia Giudiziaria che ha riguardato anche alcune società della Capitale, operanti nel settore sanitario e in quello edile specializzato in opere pubbliche, in particolare nella realizzazione della Metro “C” di Roma.
Le attività sono state coordinate dai Sostituti Procuratori Maurizio Cerrato e Roberto Savelli della Procura di Avezzano e sono culminate nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Francesca Proietti.
Le fiamme gialle avezzanesi hanno accertato che, dal 2010 al 2015, l’amministratore di una società marsicana ha emesso, nei confronti di affermate imprese capitoline, fatture false attestanti l’esecuzione di lavori e l’organizzazione di corsi professionali, per l’importo complessivo di quasi 5 milioni e mezzo di euro, consentendo l’evasione delle imposte e la creazione di fondi neri trasferiti in conti esteri aperti in paradisi fiscali, Isole Marshall, e in paesi oltreconfine quali Svizzera e Regno Unito. Nel corso delle indagini i militari hanno infatti dimostrato, nell’ambito di un importante appalto pubblico, la falsa esecuzione di lavori edili nei confronti di tre società operanti nel comparto sanitario, lavori specialistici riconducibili alla linea C, in fase di costruzione, della metropolitana di Roma, corsi di formazione del personale in grado di movimentare i convogli, i quali non potevano essere stati svolti dall’impresa marsicana poiché effettivamente priva di maestranze e tecnici in organico.
A seguito di perquisizioni locali e dei sequestri delle fatture ritenute false, eseguiti nelle sedi delle società romane, i responsabili di queste ultime, aderendo alla procedura “di collaborazione volontaria” con l’Agenzia delle Entrate, hanno peraltro fornito un’ulteriore conferma della natura fittizia dei lavori e dei corsi oggetto delle indagini.
La Guardia di Finanza ha poi scoperto che l’imprenditore marsicano, ora nel carcere di Avezzano, per agevolare il trasferimento illecito di capitali all’estero, riceveva bonifici bancari sui propri conti correnti oltreconfine, rimettendoli successivamente a disposizione degli evasori. La verifica fiscale eseguita ha consentito il recupero a tassazione di un milione di euro di Iva.
Nessun paradiso fiscale, sottolineano le fiamme gialle, può essere più considerato un porto sicuro per gli evasori. Attività come l’analisi di rischio, l’intelligence e la cooperazione internazionale costituiscono le strumentazioni che consentono alla Guardia di Finanza di aprire le casseforti degli evasori all’estero, riportando in Italia i capitali illecitamente sottratti alla tassazione per essere destinati, conseguentemente, allo sviluppo del Paese.
F.Di Fabio