AVEZZANO – Scongiurare la chiusura del Tribunale di Avezzano. È l’ultimo grido di battaglia di tanti capipopolo, della prima e dell’ultima ora, e anche di gran parte di quella politica che, in vent’anni, ha prodotto molte chiacchiere e un numero impressionante di proposte la cui concretezza e fattibilità si è dimostrata praticamente zero.
Qualcuno poi, che pure ha responsabilità regionali in una delle forze al Governo con Renzi e Gentiloni a livello nazionale, riesce solo a trovare motivi di polemica verso chi, al contrario, pur non avendo lo stesso potere e la stessa posizione cerca di smuovere la situazione. Ma si sa parlare è semplice e non costa nulla, fare è tutta un’altra cosa. Per non parlare, poi, di coloro che si dicono e si sono detti pronti all’assalto alla baionetta e all’occupazione ben consapevoli che i Tribunali, e in Italia negli ultimi anni abbiamo registrato esempi clamorosi come quello di Sanremo, si chiudono da Roma ed in un solo istante. Ma altri Tribunali italiani, al contrario, hanno dimostrato che se la politica locale, magari ad alti livelli, si sa muovere sono possibili miracoli. Andare a vedere alcuni casi siciliani.
E allora, tanto per cominciare, consigliamo ai cittadini di non prestare attenzione ai capipopolo di ogni risma e polemisti di professione, iniziando invece a pretendere dalla politica locale che si muova, una volta tanto, per l’interesse comune. In fondo sono i cittadini gli unici che ci rimetteranno da questa eventualità. Lo spostamento a L’Aquila, per gli avvocati marsicani, alla fine dei conti, potrà rappresentare un fastidio in più ma di certo il peso del costo di tutto ciò ricadrà solo ed esclusivamente sulle persone.
Detto questo, dobbiamo invece considerare cosa si può fare concretamente. La Regione Abruzzo, nella persona del Governatore D’Alfonso, infatti, dovrebbe dire una cosa chiara agli avezzanesi e lo dovrebbe fare direttamente, senza intermediari istituzionali peraltro divenuti assolutamente poco credibili. Ovvero, la Regione è disposta a caricarsi il costo della struttura che ospita il Tribunale di Avezzano? Il problema è tutto lì, in sostanza, perché il personale o a L’Aquila, o ad Avezzano, il costo sempre quello resta. Non solo. Si spera non si voglia far credere ai marsicani che il bilancio dello Stato Italiano e della Regione Abruzzo vadano in crisi esiziale per 300mila euro all’anno di costo strutturale di un Tribunale. Sulla scorta di questo dato, quindi, crediamo di poter chiedere ad alcuni personaggi di smetterla con la propaganda spicciola, fatta di polemiche pro domo propria e che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale.
Ma anche a chi attualmente ha responsabilità comunali e regionali che, pur avezzanese e marsicano, oltre a meri ed inutili incontri totalmente privi di forza e contenuto ma tesi solo alla propaganda personale, non ha concretamente mosso uno spillo per evitare questo problema. Anche i “marines” pronti all’assalto e all’occupazione, depongano le armi e rimettano in moto la materia cerebrale. Fa meno effetto e clamore ma spesso risulta più utile.
Infine, come nostra abitudine, vogliamo ricordare la situazione vera qual è al momento. Il Ministro Orlando e la sottosegretario Chiavaroli, nello scorso mese di ottobre, in loro viaggi in Abruzzo, sono stati chiarissimi sulla impossibilità di un’ulteriore proroga per i tribunali abruzzesi e men che meno ad una rivisitazione della legge.
La caduta di Renzi, l’arrivo del nuovo governo, nuovi equilibri e nuove persone, riportano la palla al centro del campo ma con una difficoltà in più. Il tempo si è più che dimezzato, siamo praticamente ai minuti di recupero, e l’eventualità di elezioni politiche anticipate potrebbe segnare definitivamente la perdita del Tribunale di Avezzano. Un solo appello: chi ha la testa è ora che ce la metta.
Pierluigi Palladini