TAGLIACOZZO – Chi ha almeno una cinquantina di anni ricorderà l’apertura a Tagliacozzo del ponte pedonale di ferro che consentì, in sostanza, di unire il centro del paese con l’ospedale e la zona della Giorgina. Il ponte in questione ha subìto in questi anni, come prevedibile, l’usura del tempo e delle intemperie, soprattutto in una zona fredda e soggetta a precipitazioni di ogni tipo come Tagliacozzo. Usura che, man mano, ha richiesto e richiede operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria continue anche per la sicurezza e l’essenzialità della struttura stessa.
Un insieme di concatenazioni logiche e conseguenziali di causa ed effetto, quindi, che avrebbero fatto pensare che mai si sarebbe posto il problema del ponte di ferro a Tagliacozzo. Ed invece, per la serie mai dire mai, ecco che quest’anno, improvvisamente, il ponte di ferro è stato chiuso a causa di problemi di manutenzione e sicurezza con enormi disagi per la popolazione rimasta, peraltro, letteralmente sbigottita. La polemica dei cittadini e fra le forze consiliari, maggioranza ed opposizione, è immediatamente montata facendo salire anche la tensione.
Tutto avrebbe preso il via da una comunicazione di Rfi, Reti Ferroviaria Italiane, le ex Ferrovie dello Stato, che costruirono il ponte e poi lo cedettero al Comune di Tagliacozzo. Rfi, infatti, il 12 dicembre scorso ha comunicato all’Amministrazione di Tagliacozzo che le condizioni attuali di manutenzione del ponte non garantiscono la sicurezza per persone e treni e quindi consigliandone l’immediata chiusura nell’attesa di provvedere alle opere di ripristino delle condizioni di sicurezza previste.
Detto, fatto. Il Sindaco Vincenzo Giovagnorio dopo aver esaminato gli atti allegati alla lettera di Rfi, ha chiuso il ponte ripristinando la divisione ed i disagi per la popolazione antecedenti al passaggio pedonale.
Sulla questione sono intervenuti i capi dell’opposizione, l’ex Sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, e il consigliere Angelino Poggiogalle della stessa lista dell’ex Sindaco. “In qualità di consiglieri di opposizione della lista Il Paese che vorrei, in merito alla chiusura della passerella pedonale “ponte di ferro”, vorremmo porre alcune considerazioni. A nostro avviso non è corretto chiudere un passaggio strategico senza dare preavviso e informazioni alla popolazione. Non è trascurabile, a nostro avviso, che il ponte serva come collegamento diretto per l’ospedale Umberto I e il distretto sanitario, utilizzati maggiormente da persone anziane. Non è sufficiente - proseguono Di Marco Testa e Poggiogalle - richiamare le motivazioni di Rfi, con le quali si comunicava al Comune di aver riscontrato la diffusa corrosione delle lamiere pedonali e si diffidava Il Comune stesso a provvedere ai lavori necessari per la messa in sicurezza e a chiudere il transito. L’Amministrazione, infatti, dovrebbe spiegare per quale motivo se il ponte era inagibile non è stato chiuso prima dell’ultima nota di Rfi. Forse non conosceva il problema? Se invece ne era a conoscenza perché non ha provveduto a sostituire per tempo le lamiere usurate considerato che la nota di RFI è datata 12.12.16 mentre la chiusura è avvenuta con ordinanza del 19.12.16? In questo breve ma significativo lasso di tempo il ponte era agibile? Il Sindaco dal 12.12.16 ad oggi quali azioni ha intrapreso per rimuovere il disagio causato dalla chiusura del ponte? Forse pensava di non dover dare spiegazioni perché in ogni caso la città brilla di magnifiche luci natalizie? È bene evidenziare - sottolinea l’ex Sindaco - che la manutenzione necessaria alla predetta struttura in ferro veniva effettuata periodicamente dalla scorsa amministrazione da me diretta, segno che la problematica era conosciuta e nota a tutti. Tant’è vero che in qualità di Sindaco pro tempore mi sono adoperato, a suo tempo e nelle sedi competenti, a sostituire il vecchio ponte di ferro con un nuovo sottopassaggio pedonale che avrebbe permesso l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti. A tutti i cittadini è ben nota la segnaletica che fu apposta agli ingressi del ponte di una bozza del progetto del sottopassaggio da realizzare, lavori che, una volta realizzati, sarebbero completamente a carico di RFI senza incidere minimamente sulle cassa comunali. Cosi come si stava lavorando, e già esiste una bozza di progetto, per realizzare un nuovo sottopassaggio per le automobili per eliminare l’attuale passaggio a livello. Proprio in previsione dei lavori per il nuovo sottopasso è utile che l’Amministrazione comunale provveda immediatamente alla sostituzione delle lamiere più logorate per riaprire da subito il transito e limitare i disagi all’utenza. Il Sindaco e l’Assessore preposto alle manutenzioni dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e incontrare i residenti della Giorgina e fornire tutti i chiarimenti. Chiarimenti dovuti da chi ricopre un ruolo pubblico senza accampare giustificazioni considerato che la chiusura del ponte ha sollevato non poche proteste tra la popolazione, gli operatori economici e i fruitori dell’ospedale e del distretto sanitario”.
Insomma, il ponte ha l’età che ha, e questo lo sanno tutti a Tagliacozzo e dintorni. Ha le carenze che cinquanta anni e più di esposizione all’aperto causano sul ferro e, soprattutto, ha carenze relative alla progettistica di 50 anni or sono rispetto ad esigenze e sensibilità attuali. Non è certo con un cartello “Chiuso per Lavori” che si risolve seriamente questo problema.
Pierluigi Palladini