Neve, temperature sottozero e sisma mettono a dura gli allevatori e gli agricoltori abruzzesi. L'emergenza, lanciata dalla Coldiretti Abruzzo, denuncia il crollo di
stalle e serre.
Strutture non solo danneggiate, ma abbattute sotto il peso della neve.
Inoltre, le nuove scosse di ieri 18 gennaio hanno peggiorato la situazione con nuovi crolli, di strutture già in difficoltà. Spesso, trovandosi le stalle in zone isolate dai centri abitati, non è possibile garantire l'alimentazione del bestiame. Molti i capi di
bestiame deceduti, si continuano a contare mucche e pecore al freddo, ormai senza ripari.
E' una corsa contro il tempo riuscire a garantire l'alimentazione del bestiame.
Una situazione difficile in una regione, spiega la Coldiretti Abruzzo che continua a monitorare la situazione, che è prevalentemente agricola. Ciò significa una perdita ingente per la popolazione e un danno inestimabile.
“Gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse – sottolinea Coldiretti Abruzzo – nelle zone terremotate, inoltre, la situazione è insostenibile anche da un punto di vista psicologico per gli uomini e gli animali”.
E' un problema anche il latte: è crollata la produzione di latte a causa dello stress termico degli animali, ma è emergenza anche per la raccolta del latte dagli animali che devono essere munti due volte al giorno. In alcune zone la cisterna non passa a ritirare il latte anche da 4 giorni perché le strade sono ancora sporche di neve.
La situazione riguarda tutte e quattro le province, comprese le zone dell'Aquila che hanno risentito di più delle recenti scosse del terremoto che hanno creato gravi danni a strutture a causa dell’azione combinata con il peso della neve. Per citarne alcune, sono in gravi condizioni le aziende di Campotosto e Montereale.
Redazione AvezzanoInforma