Marsica - Invalida al 100%, costretta su una sedia a rotelle, incapace di parlare e muovere un braccio… ma solo davanti alla commissione medico-legale, perché in realtà stava benissimo. S.S., classe 1973, vittima di un ictus cerebro-vascolare nel 2014, aveva sfruttato la patologia per simulare gravissime conseguenze e ottenerne così, dal novembre 2014, ben due assegni mensili di 279 e 512 euro, rispettivamente per invalidità civile e accompagnamento.
La donna, ufficialmente costretta su una sedia a rotelle, inibita nel linguaggio e con un braccio paralizzato, non ha però convinto gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avezzano, i quali hanno fatto la sorprendente scoperta: la donna parla perfettamente, cammina, guida la propria auto, sale le scale, insomma sta bene e svolge autonomamente le attività della vita quotidiana. A fronte della scoperta l’Arma ha mirato la propria attività a capire come la S.S. potesse aver ingannato la Commissione preposta (ASL e INPS) al suo giudizio medico. Da qui un ulteriore sviluppo: la donna non agiva da sola ma in collaborazione con il proprio medico.
I servizi di osservazione, compiuti per due volte in occasione delle visite collegiali alle quali l’indagata veniva sottoposta dall’INPS, palesavano che la carrozzella utilizzata per la sceneggiata dalla donna era spinta proprio dal medico di base R.F., classe 1960, il quale la faceva accomodare comunicando con lei a gesti, la presentava alla Commissione come visibilmente disabile, per poi risalutarla, a debita distanza dalla struttura previdenziale, nuovamente sulle sue gambe, in grado di parlare e di stringere la mano con quell’arto che poco prima fingeva paralizzato.
L’attenzione degli investigatori sull’operato del medico ha permesso di accertare che la collaborazione nella recita non era la sola alla quale l’uomo avesse partecipato. Il dottore risultava aperto e nel distribuire consigli su come comportarsi di fronte a commissioni mediche e disponibile a dispensazione certificazioni mediche idonee all’esenzione dal lavoro, come emerso dalle attività tecniche degli investigatori: “Dobbiamo scendere in campo forti… tu devi stare male e io altrettanto insieme a te devo dire che stai proprio male”. La simulazione è stata giudicata dal G.I.P. del Tribunale di Avezzano “Umanamente offensiva per chi realmente soffre di gravi patologie e vede, spesso, negata e disattesa l’aspettativa ad una pubblica assistenza”.
La compartecipazione di un sanitario ha fatto ipotizzare che l’indagata possa avere illecitamente retribuito lo stesso ed anche ulteriori soggetti. Il protrarsi nel tempo delle condotte hanno fatto inoltre ritenere elevata la propensione a delinquere degli indagati, uno dei quali, il medico, è venuto meno al giuramento. Tali considerazioni hanno portato il GIP Francesca Proietti ad accogliere le richieste cautelari avanzate dal pubblico Ministero della Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Avezzano Maurizio Maria Cerrato, e ad emettere per entrambi la misura degli arresti domiciliari che questa mattina è stata eseguita a carico del medico da parte dei militari del NOR della Compagnia di Avezzano. La falsa invalida S.S. verrà raggiunta dalla stessa misura quanto prima, trovandosi fuori dal territorio italiano.
Redazione AvezzanoInforma