Appuntamento con la storia al comune di Celano. Dopo la commemorazione
effettuatasi domenica 29 gennaio per la giornata della memoria, l'amministrazione comunale prevede un secondo evento il giorno 13 febbraio, per ricordare invece tutte le vittime delle foibe.
L'assessore Ezio Ciciotti ricorda come il comune di Celano già si sia fatto promotore, negli anni passati, di iniziative per non dimenticare avvenimenti che hanno contrassegnato un periodo storico. Aggiunge che esse sono ''Un modo per trasmettere alle nuove generazioni una parte della nostra storia che ha segnato il cammino dell’umanità.''
Ricorre oggi, 10 febbraio, la giornata di commemorazione per le vittime delle foibe. Una pagina di storia a lungo discussa. Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. Tra il 1943 e il 1947 vi sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, esplode la violenza: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Si vendicano così le truppe del maresciallo Tito, complici di questa carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico. Tutto per una pulizia etnica, per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia.
Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce. Nel febbraio del 1947 l'italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l'istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano, per cercare una possibilità di vita. Preferirscono la fuga al regime di terrore che imperversava.
Su questa dolorosa pagina di storia, per quasi cinquant'anni cadde il silenzio della storiografia e della classe politica. Il 10 febbraio del 2005 il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe. Finalmente, l'elaborazione consapevole di una delle pagine di storia più angoscianti della nostra storia.
Ludovica Salera