La commissione agricoltura della regione Abruzzo ha dato il via libera al nuovo regolamento sul prelievo venatorio degli ungulati. L’ok al provvedimento è arrivato nel corso dell’ultima seduta. A renderlo noto è il consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, secondo il quale “Il testo è frutto di un lungo lavoro di condivisione ed analisi che ha portato a raggiungere un punto di equilibrio in grado di soddisfare le esigenze e le sensibilità di ciascun soggetto coinvolto; l’efficacia del provvedimento è garantito dal fatto che vengono introdotte norme specifiche per il controllo, la gestione ed il contenimento dei cinghiali".
"Sono state accolte - precisa Berardinetti - le proposte e le indicazioni pervenute dalle associazioni agricole, venatorie, ambientaliste e dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc). La nuova norma ha l’obiettivo di favorire una più organica e corretta gestione faunistico-venatoria degli ungulati, tesa a ridurre i danni di carattere economico causati al settore agricolo, di garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, riducendo il pericolo di incidenti stradali. Le modifiche hanno adeguato il regolamento alle nuova ripartizione delle competenze tra Regione e Atc, alla luce del passaggio di deleghe in materia di caccia dalle Province alla Regione”.
“Un aspetto particolarmente significativo – continua il consigliere regionale - è rappresentato dal fatto che sono state individuate, in maniera chiara, le competenze tra i soggetti coinvolti. Alla Regione restano in capo tutte le attività di programmazione, pianificazione e coordinamento, agli ambiti di caccia i compiti di gestione diretta sui territori, gli adempimenti relativi ai piani di assestamento annuali oltre a quelle funzioni espressamente delegate dalla regione stessa. Ruolo cardine di controllo della specie e sicurezza, come prevista dalla normativa vigente, spetta alla polizia provinciale. Il nuovo testo affronta con efficacia anche la particolare situazione emergenziale venutasi a creare con l'espansione delle popolazioni di cinghiale nel territorio regionale”.
“La specie cinghiale ha ampliato il proprio areale occupando, negli ultimi anni, anche zone ecologicamente ‘non vocate’, ovvero le colline e le pianure ampiamente coltivate, le aree antropizzate e la rete viaria, aumentando il fenomeno dei danni all'agricoltura, delle aggressioni alla popolazione e gli incidenti stradali. Per questo è stato introdotto l'obiettivo dell’eradicazione del cinghiale da questi territori. Voglio ringraziare - conclude Berardinetti - l’assessore Dino Pepe, il capogruppo del Pd Sandro Mariani, i consiglieri Balducci, Paolini, Oliveri, Di Nicola e i colleghi Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri per lo spirito costruttivo e per il prezioso contributo fornito nella stesura di questo testo, che rappresenta la migliore sintesi nelle molteplici esigenze legate alla gestione della fauna selvatica”.
Redazione AvezzanoInforma