AVEZZANO. Tre cose buone fatte per la città solo grazie all’impegno dell’opposizione. Questo è il bilancio dei consiglieri di opposizione di Avezzano dopo l’ultimo consiglio comunale.
«Come consiglieri di minoranza al Comune di Avezzano, nell’assise civica del 26 aprile, convocata a nostro giudizio in totale spregio delle norme e delle forme previste dal regolamento quindi un Consiglio pressoché abusivo» raccontano «siamo riusciti a fare in modo che, nonostante una maggioranza sempre più rabberciata e dispersa nonché impegnata più a fare campagna elettorale che il bene della città, al quale non ha tenuto per tutta la consiliatura, fossero approvate l’istituzionalizzazione della gara podistica Stracittadina e la riqualificazione della scuola d’infanzia Madonna del Passo».
«Nella stessa seduta, grazie alla strategia dell’opposizione» proseguono i consiglieri «si è riusciti a bloccare la lottizzazione che prevede la cementificazione di Antrosano. Quel che il sindaco e i suoi chiamano riqualificazione del borgo di Antrosano, infatti, altro non è che un piano di lottizzazione per la costruzione di nuove abitazioni, per 28mila metri quadrati di cemento, che porteranno al raddoppio della superficie cementificata della splendida frazione di Avezzano. Frazione che invece meriterebbe più attenzione con piani di recupero e valorizzazione del borgo storico. Interventi che riguardino le vecchie abitazioni e la risistemazione urbana nonché l’ideazione di iniziative che traggano origine dalle tradizioni e dal patrimonio storico che Antrosano possiede e che ha già messo in mostra nel passato».
«La maggioranza, con un provvedimento che riteniamo anche questo discutibile» aggiungono i consiglieri di opposizione «proverà a farlo riapprovare in quella che ritiene la prosecuzione del Consiglio comunale, sabato 29 aprile. Una data che riteniamo una convocazione irrituale, dopo il termine del 27 aprile che sterilizza l’azione delle amministrazioni chiamate ad occuparsi di ordinaria amministrazione e casi urgenti. Poiché la cementificazione di Antrosano non è urgente e tantomeno è ordinaria amministrazione, ed è soprattutto un danno, noi consiglieri di opposizione al consiglio comunale di Avezzano, vogliamo rassicurare la città intera e la popolazione di Antrosano in particolare, che sarà nostro impegno impedire che venga approvato questo piano di deturpamento. Un piano che si vuole far approvare, dopo cinque anni di inattività della maggioranza Di Pangrazio, non in zona Cesarini ma a tempo scaduto, in contrasto con l’attuale depotenziamento preelettorale previsto dalla norma e col soli scopi di propaganda. Tutto questo non passerà».
Quello che è accaduto nel consiglio comunale, in merito alla frazione di Antrosano, è stato commentato anche da Pierluigi Di Stefano.
«Dispiace constatare quanto avvenuto nello scorso consiglio comunale ad Avezzano, nel quale si è discusso, tra le altre cose, del piano di recupero del centro storico di Antrosano, molto importante per la frazione, del quale si parla da tempo. L’attuale amministrazione, che non ha potuto votare il provvedimento per via dell’assenza del numero legale in aula, dovuto tra l’atro alla condizione di conflitto di interessi di quattro consiglieri di maggioranza, piuttosto che fare mea culpa» dichiara «ha accusato per la mancata approvazione le forze di opposizione, il tutto davanti agli occhi dei numerosi cittadini della frazione, invitati a partecipare per l’occasione all’assemblea».
«Alla luce di quanto successo» afferma Di Stefano «le considerazioni che a mio avviso vanno fatte sono due: la maggioranza ha utilizzato in modo strumentale il tema, portato in discussione solo l’ultimo giorno utile per le convocazioni, prima dell’entrata in regime di divieto per i consigli comunali di assumere decisioni, se non nei limiti dell’urgenza e dell’improrogabilità, come disciplinato dall’articolo 38 del D.Lgs. 267/2000, che nei 45 giorni precedenti la data delle elezioni dispone il congelamento dell’attività amministrativa, denotando la totale assenza di responsabilità e l’incapacità che ha avuto di adottare una minima programmazione amministrativa». «I quattro consiglieri di maggioranza» chiarisce ancora «in condizione di conflitto di interesse che non hanno potuto partecipare al voto, avrebbero dovuto sfruttare meglio l’opportunità, dimettendosi preliminarmente e permettendo in tal modo al consiglio comunale di procedere alla surroga, determinando la maggioranza in consiglio e costruendo in tal modo il voto favorevole al piano di recupero. Nulla sarebbe costato loro la scelta di dimettersi, tra l’altro nel periodo finale della consiliatura, ma ne avrebbe molto beneficiato la comunità di Antrosano».
«Si è preferito invece addossare in modo strumentale le colpe della mancata approvazione alle forze d’opposizione» conclude Di Stefano «davanti ai numerosi cittadini antrosanesi invitati a partecipare al consiglio, raccolti quasi in una “Captatio benevolentiae” dalla maggioranza, piuttosto che spiegare il fallimento totale rispetto alla causa in questione. L’auspicio è che il futuro possa riservare ai cittadini di Antrosano maggiore serietà, impegno e presenza da parte dell’istituzione comunale».
Redazione Avezzano Informa