AVEZZANO. Non si fa attendere anche il commento del candidato sindaco, Leonardo Casciere, in merito ai fatti accaduti nell’ultimo consiglio comunale di Avezzano dello scorso 26 aprile. L’avvocato parte dal porre l’accento sulle tempistiche della convocazione ritenute “inadatte”, passando poi ai provvedimenti trattati e al conflitto di interessi di consiglieri ed assessori dovuti al periodo pre-elettorale.
«Mi corre l’obbligo di intervenire sulle vicende del consiglio comunale durante il quale si è dovuto assistere ad una bagarre tra maggioranza ed opposizione. In primis» afferma Casciere «va rilevato che indire un consiglio comunale l’ultimo giorno utile per l’attività amministrava, è un fatto di una gravità assoluta e mostra una sfrontatezza istituzionale mai rilevata. Oggi maggioranza ed opposizione si strappano le vesti nel chiarire la loro posizione sulla mancata approvazione del piano di recupero di Antrosano, offrendo delle giustificazione offensive dell’intelligenza dei cittadini. Quando si è amministratori, si ha l’obbligo di assumere le proprie responsabilità, anche a costo di apparire antipatici e poco disponibili».
«Come mai» si chiede il candidato sindaco «nessuno ha stigmatizzato il fatto che il piano di recupero, anche se valido per la frazione, inerisce ad interessi personali di consiglieri e assessori che sono stati costretti a non votare in consiglio? Perché in cinque anni di amministrazione si è deciso di approvare il piano solo sotto campagna elettorale? Perché gli altri punti trattati riguardavano, ancora una volta, un tentativo di recupero di voti?».
«La verità risiede altrove» conclude Casciere «tutti gli amministratori comunali hanno una visione distorta del bene pubblico e, a seconda dei momenti “storici”, si oppongono o si adeguano alle decisioni, sempre in previsione dell’interesse di una parte e mai dei cittadini, dei giovani e dei meno fortunati. Cicero pro domo sua».
Redazioone Avezzano Informa