«Relazione nella quale» spiega il candidato «il sindaco uscente deve illustrare quanto abbia veramente fatto in 5 lunghi anni, quanto non abbia fatto e perché non abbia per buona parte onorato il “Programma di mandato 2012/17”. Come recita la legge, infatti, la Relazione di fine mandato è un fondamentale strumento di trasparenza che deve mostrare con i numeri, e non con i giochi di prestigio alla dipangrazio maniera, i dati economici e finanziari, i programmi realizzati, i risultati ottenuti e gli effetti prodotti sulla città (veramente scarsi per non dire nulli)».
«Scorro sconsolato i siti web di tutti i comuni d'Italia» afferma Del Rosso «e tutti i sindaci normali di città normali questo fanno: rendicontano ai cittadini delle cose fatte, ma evidentemente Avezzano, nell'era dei dipangrazi, non è più una città normale. La cosa veramente strana che accade ad Avezzano, a 15 giorni dal voto, è che il sindaco uscente continua nei giochi di prestigio, nel promettere, nel mescolare le carte, nel nascondere la verità. Tutto questo è inaccettabile. Capisco che siano consapevoli della nullità dei risultati portati dal sindaco al Comune e dal fratello alla Regione, ma questo tentativo disperato di presentarsi vergine all'elettorato è veramente ridicolo. Promettere a 15 giorni dal voto l'apertura di nuove imprese, fantomatici distretti aerospaziali, nuove opere pubbliche, l'ennesima apertura dell'Interporto, di sarà tre volte Natale e festa tutto l'anno, recitava una canzone di Dalla. Se un manager di livello internazionale dice in pubblico che l'attuale amministrazione ha peccato nel dialogo con le forze produttive, forse il sindaco uscente dovrebbe fare un po' di sana autocritica. Nulla è stato fatto in termini di sviluppo economico ed occupazione da questa amministrazione, ad Avezzano sono state tagliate le gambe con l’esclusione nel 2014 dagli Aiuti di Stato proprio sotto il governo dei f.lli dipangrazio. Alcuni esempi come la LFoundry, la Vesuvius, la Silver o il fattaccio legato alla San Carlo per finire alla questione del nucleo industriale ormai deserto e con strutture inagibili. Anche lì in tutti questi anni nulla è stato fatto, nessun progetto concreto di sviluppo e incentivazione per investitori locali e non».
«Chiacchiere, chiacchiere e solo chiacchiere» va avanti «i due fratelli hanno prodotto una montagna di chiacchiere e di promesse al vento. Perciò prendiamo atto delle innumerevoli promesse e restiamo estremamente scettici, dal momento che ad oggi, a fine mandato, la sua gestione appare molto opaca e fatta di arroganza, furbizia e tirare a campare. Le colorate promesse a 15 giorni dal voto sono ridicole ed anzi offensive nei confronti dell'intelligenza dei cittadini».
«Per fortuna» conclude Del Rosso «che tra un paio di settimane si vota, ed Avezzano avrà l'opportunità di voltare pagina. Insieme, per dare un futuro ad una città piegata, umiliata, spenta».
Redazione Avezzano Informa