Prosegue ad oltranza l’occupazione della sede del parco regionale Sirente-Velino da parte degli agricoltori che operano nelle zone del parco e non ne possono più di sentirsi presi in giro dagli assessori Donato Di Matteo e Dino Pepe. L’occupazione continuerà fi quando il presidente della Regione Luciano D’Alfonso non affronterà il problema dei cinghiali ed il risarcimento dei danni.
«Più volte, nelle scorse settimane» afferma Concezio Gasbarro, presidente di Confagricoltura Abruzzo «Confagricoltura ha sollecitato l’assessore ai parchi e riserve Di Matteo e l’assessore all’agricoltura Pepe e anche i loro uffici, ad attivare le procedure atte a indirizzare la direzione del parco regionale Sirente- Velino nell’adoperarsi per l’eliminazione del cosiddetto “de minimis” dalla liquidazione dei danni da fauna selvatica subiti dagli agricoltori, confortati in questo da quanto l’Unione Europea con specifica nota ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente, ribadendo la non applicabilità della limitazione dei risarcimenti “a tutte le aree protette sia esse nazionali che regionali”».
«Non abbiamo ricevuto mai alcuna risposta» aggiunge Gasbarro «quasi che le nostre istanze siano da considerarsi assurde o infondate. Così siamo costretti ad usare modi inusuali, come l’occupazione della sede del parco, da parte degli agricoltori che, in piena estate, avrebbero altro di che occuparsi, e chiedere l’interlocuzione diretta con il presidente della Regione D’Alfonso a cui nei giorni scorsi è stato inviato un decalogo di iniziative per risolvere definitivamente sia il problema dell’abbattimento dei cinghiali che quello dei risarcimento».
«Queste» spiega poi il presidente di Confagricoltura «le principali richieste che le organizzazioni agricole abruzzesi, con un documento comune, hanno presentato a D’Alfonso lo scorso 28 giugno: il parco regionale Sirente-Velino deve indennizzare i danni agli agricoltori in deroga al regime del de minimis viste e considerate i recenti pareri dell’Unione Europea sul punto; occorre modificare le leggi regionali 10/04 e 10/03 responsabilizzando il mondo venatorio sul problema dei danni alle colture agricole che devono essere risarcite dagli Atc; va modificata la legge che dispone che il presidente degli Atc debba essere eletto solo tra i rappresentanti dei cacciatori prevedendo invece che la carica possa essere assunta anche dai rappresentanti del mondo agricolo; occorre intervenire con il controllo delle popolazioni di cinghiale anche all’interno delle aree protette (parchi nazionali, parchi regionali, riserve regionali, Sic e Zps); occorre procedere alla caccia di selezione su tutto il territorio regionale controllando attentamente il raggiungimento dei piani d’abbattimento da parte degli Atc e irrogare alle squadre le sanzioni previste dal vigente regolamento regionale sulla gestione degli ungulati per il mancato raggiungimento degli obiettivi; allungare il periodo di caccia al cinghiale e iniziare a censire le altre popolazioni di selvatici come i caprioli ed i cervi».
Redazione Avezzano Informa