CELANO. “Vaccini sì, vaccini no, vaccini dove, vaccini quando” sono questi gli interrogativi che in queste ore angustiano, e non poco, i cittadini e gli utenti del servizio sanitario locale, che vorrebbero risposte certe e magari la possibilità di usufruire del sistema sanitario in maniera funzionale ed efficiente.
Secondo Settimio Santilli, sindaco di Celano, uno dei centri marsicani in cui, secondo le disposizioni della Asl, verrà tolto l’ambulatorio per i vaccini, siamo di fronte ad un paradosso politico. «Un equivoco» fa sapere il primo cittadino «che va subito sciolto, fin da prossimi giorni, nei quali mi farò promotore di convocare un confronto tra il manager Asl Rinaldo Tordera e i sindaci interessati alla problematica. Non sembra “politicamente corretto” e logico che da un lato il governo nazionale di centrosinistra spinge per la reintroduzione della vaccinazione obbligatoria, mentre dall’altro il governo regionale di centrosinistra, attraverso la Asl, anziché incentivare tale servizio, riduce addirittura il numero degli ambulatori con pesanti ripercussioni per gli utenti».
Santilli ribadisce quindi la necessità di adottare in tema sanitario ogni forma di politica possibile che non vada ad incidere sulla qualità della vita e dei relativi servizi offerti agli utenti, in special modo a quelle categorie più deboli quali gli anziani ed i bambini. «In questi giorni» aggiunge il sindaco di Celano «stiamo assistendo all’ennesimo scippo, ai danni di una vasta porzione di territorio interno, già troppe volte depauperato da servizi e strutture essenziali atte a garantirne una ottimale fruizione a coloro che vivono nella parte montana e quindi con più difficoltà di mobilità. Ebbene, le ultime decisioni, assunte dalla Asl Avezzano Sulmona Castel di Sangro in tema di politica di razionalizzazione delle spese, sono indirizzate proprio nel senso opposto. Ovvero per le vaccinazioni, saranno aperti gli ambulatori di Avezzano, Tagliacozzo e Pescina, a discapito di Celano, e questo comporterà per i malcapitati utenti provenienti dai comuni più distanti come Celano, Ovindoli, Altopiano delle Rocche, Aielli tanto per citarne qualcuno, il doversi sobbarcare delle spese extra per percorrere circa 50/60 chilometri tra andata e ritorno».
«Mi viene da pensare» va avanti poi «che in nome della spending review non si tenga più conto della peculiarità di certi servizi essenziali per l’intera collettività. D’accordo sulle politiche di razionalizzazione e di miglioramento ma, a mio parere, andrebbero anche salvaguardate le caratteristiche del servizio offerto, soprattutto se parliamo di sistema sanitario, che in un modo o nell’altro ci riguarda tutti indistintamente. Ed allora chiedo, perché non si è tenuto conto dell’alta percentuale di persone anziane e di bambini che per la vaccinazione ed altri servizi alla salute dovranno allontanarsi di parecchi chilometri dal proprio luogo di residenza?».
«Nell’ambito della politica di ottimizzazione» conclude infine Santilli «per procedere alle vaccinazioni come abbiamo visto saranno in funzione tre ambulatori. Di questi non fa parte il distretto sanitario di base di Celano che non solo occupa una posizione strategica e funzionale ma è anche facilmente raggiungibile dagli utenti del circondario percorrendo, sì in questo caso, solo pochi chilometri. Non sarebbe, allora, il caso di rivedere la mappa dell’apertura degli ambulatori a disposizione degli utenti del sistema sanitario e lasciare nell’elenco anche il distretto di Celano? Perché devono essere sempre e indistintamente i cittadini a dover pagare i tagli e perché sempre quelli dell’area interna montana?».
Redazione Avezzano Informa