È ancora aperto il dibattito sui centri di ricerca regionali che vivono, da oltre due anni, una fase di crisi divenuta oramai cronica. Dopo alcune interviste rilasciate dall’assessore Dino Pepe, le sigle sindacali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno ritenuto doveroso fare alcune precisazioni sui fatti effettivamente accaduti «affinché possa essere ristabilita la verità riguardo la questione dei centri regionali di ricerca».
«A tale riguardo» scrivono i rappresentanti sindacali «l’assessore all’agricoltura Pepe afferma che il nuovo centro unico di ricerca, denominato CRUA, incorporerà il CRAB, il COTIR e il CRIVEA. Al momento il CRAB è il solo centro che, uscito dalla liquidazione, sembrerebbe essere stato incorporato nel costituendo centro unico. Pepe e il liquidatore dei centri Cleofe, in questo modo, smentirebbero se stessi poiché, nella riunione convocata dal Prefetto di Chieti nei giorni scorsi, alla presenza del vicesindaco di Vasto, Paola Cianci, e di Scerni, Ottaviano Alfonso, a seguito dell’incontro convocato nel Municipio di Vasto per la difficile situazione del COTIR, hanno comunicato che per il centro di Vasto e quindi per i lavoratori occupati non ci sarà futuro».
«Alla luce di ciò» aggiungono da Fai, Flai e Uila «sembrerebbero ignorate le delibere adottate per la patrimonializzazione del COTIR e i contenuti dell’unico accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali del 27 gennaio 2017 per la riorganizzazione di tutti e tre i centri vista la necessità di ricerca ed innovazione del settore agricolo abruzzese. Gli obiettivi da raggiungere erano la razionalizzazione delle risorse umane in relazione ai processi di riorganizzazione con contestuale mantenimento dei livelli occupazionali. Cosa ribadita dalle organizzazioni sindacali nell’incontro dell’8 maggio scorso con l’assessore Pepe a Teramo».
«Lo stato dei fatti» argomentano poi dal sindacato «dimostra che anche gli impegni presi dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso sulla volontà di rilanciare la ricerca pubblica in agricoltura e nell’agroalimentare attraverso la riorganizzazione di tutti e tre i centri esistenti sembrano disattesi e difformi rispetto agli atti ufficiali posti in essere dalla Regione Abruzzo. Non sono più tollerabili tali comportamenti da chi amministra la nostra Regione poco rispettosi della dignità dei lavoratori, in questo caso di ricercatori, tecnici e amministrativi che non percepiscono stipendi da 30 mesi e che da troppo tempo attendono la nuova programmazione tanto declamata da una Regione che nei fatti si è dimostrata lenta e totalmente inadeguata per i tempi di realizzazione».
«Alla luce di ciò» concludono le sigle sindacali «Fai, Flai, Uila e Rsa del COTIR hanno chiesto un incontro urgente all’assessore Pepe per rivendicare l’applicazione dell’accordo sottoscritto il 27 gennaio 2017 nell’assessorato all’agricoltura di Pescara, l’unico a noi noto».
Redazione Avezzano Informa