AVEZZANO. È stata chiamata “Master List” l’operazione della squadra mobile della Questura dell’Aquila che ha portato all’arresto di sette persone tra imprenditori, amministratori locali e pubblici funzionari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di detenzione domiciliare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, su richiesta dei pubblici ministeri, Maurizio Cerrato e Roberto Savelli.
Le indagini, durate all’incirca un anno, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati per reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e rivelazione di segreto d’ufficio.
Nel corso delle attività investigative sono stati registrati diversi episodi di corruzione, che si sono palesati attraverso la dazione di denaro in parte in contati oppure sotto forma di consulenze, sponsorizzazione di una società di calcio dilettantistica, sub appalti a ditte di familiari degli indagati, acquisto di biglietti di lotterie patronali, noleggio di tendoni per una festa e contributi in beneficenza.
Il sistema messo in piedi dalle persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi della libertà personale richiesti dalla Procura della Repubblica di Avezzano, da cui è scaturito il nome dell’operazione “Master List”, prevedeva un elenco di circa 15 aziende, specializzate in lavori pubblici, da far partecipare a gare di appalto già compromesse grazie ad accordi corruttivi con amministratori locali e pubblici funzionari. Le aziende intervenute, mediante offerte al ribasso, indirizzavano la gara verso la ditta prescelta per l’occasione, determinando un vero e proprio cartello di imprese, in grado di decidere l’esito degli appalti.
Nel corso delle indagini è stato accertato che per un singolo appalto di circa 500 mila euro fosse stata pattuita tra gli indagati una percentuale di 20 mila euro da dividersi quale corrispettivo per aver fatto vincere la gara alla ditta compiacente.
Redazione Avezzano Informa