Lavoro 06:20

Stato di agitazione dei lavoratori Olicar. A rischio stipendi e tredicesima

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AVEZZANO – Cinque anni passati del tutto inutilmente per i lavoratori della Olicar, prima, e Olicar Gestione, ora, che garantiscono servizi tecnici e di manutenzione in tutti gli ospedali della Asl 1 Avezzano – Sulmona - L’Aquila.

 

I lavoratori della società piemontese, dopo aver visto trasformare la loro azienda da Olicar Spa in Olicar Gestione proprio per avere la garanzia dei pagamenti e del lavoro, hanno visto tornare tutto al punto di partenza, ovvero quando, cinque anni fa appunto, iniziarono i primi problemi di sicurezza sul lavoro e di liquidità dell’azienda che da anni gestisce questo appalto per la asl dell’Abruzzo interno.

 

«La Società Olicar Gestione srl (gruppo Manital Idea Spa) che gestisce i presìdi ospedalieri della ASL 1 – della Provincia dell’Aquila, non ha pagato, ai quasi 100 dipendenti, lo stipendio di Agosto 2017 e, stando a quanto comunicatoci - scrivono le segreterie di Fim-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e la Rsa - in data 7 settembre scorso da parte della capofila Societaria, Manital Idea, a causa della crisi finanziaria in cui versa, interebbe pagare con ritardo, rispetto alla previsione contrattuale, le retribuzioni di settembre, ottobre, novembre e 13ma (quest’ultima a gennaio 2018). La Società, in scadenza di contratto d’appalto il 23 gennaio 2018, nei numerosi incontri avuti con il coordinamento Nazionale sindacale, non è mai stata in grado di fornire garanzie per il futuro occupazionale e retributivo, dei dipendenti. Nonostante gli impegni assunti – prosegue la nota sindacale -, anche in sede Prefettizia, a partire dal 2015, la Società, continua a non risolvere i problemi sulla sicurezza dei lavoratori, nei posti di lavoro, sebbene continuamente denunciati dalle scriventi. Per le motivazioni sopra indicate, senza escludere la preoccupazione per l’esito delle decisioni che assumerà il Tribunale di Asti, il 5 ottobre prossimo,  presso il quale la Società Olicar Spa, da cui è nata Olicar Gestione s.r.l. per cercare di garantire, appunto, il ramo di lavoro che ci occupa, ha presentato una richiesta di concordato, gli scriventi sindacati, insieme alla Rsa, chiedono un incontro nei termini di legge al quale sia invitato e presenzi il Dg Asl 1, Riccardo Tordera, tenuto conto delle responsabilità in capo alla Asl stessa. Sindacati e Rsa, dichiarano pertanto aperto lo stato di agitazione dei lavoratori».

 

Insomma, come in un terribile gioco dell’oca si torna indietro, anzi al punto di partenza. Concordato fallimentare, nessuna liquidità e nessuna garanzia per il futuro. Una vicenda, ce lo si lasci dire, fra il grottesco e il tragico visto e considerato che in cinque anni non c’è stata una sola istituzione, tre comuni, una provincia e la Regione, capace di intervenire e cercare di dare una soluzione concreta e credibile a questo dramma occupazionale.

 

Una situazione, peraltro, che va a ripercuotersi sui cittadini utenti del servizio sanitario pubblico che potrebbero, in questa situazione, riscontare non poche disfunzioni e problemi nell’erogazione di prestazioni e servizi.

 

Pierluigi Palladini


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