«La richiesta di un treno “veloce” Pescara-Roma» scrive il primo cittadino di Tagliacozzo «è un’utopia che provoca confusione e danneggia la già problematica e precaria situazione della nostra linea. Il solo ipotizzare di prendere in considerazione questa ipotesi nuocerebbe e sarebbe offensiva nei confronti delle energie profuse nelle estenuanti lotte che i pendolari combattono da anni contro i ciclopici gestori del servizio (RFI e Trenitalia) che, purtroppo, indirettamente godono dell’”ausilio” della Regione, troppo spesso latitante e poco attenta al grido di disperazione di molti viaggiatori abruzzesi».
«Trovo non realistico e negativo» aggiunge Giovagnorio «sollevare ora una tale pretesa: nessuno che conosca veramente le difficoltà di questa linea ferroviaria ipotizzerebbe neanche per assurdo un treno veloce Pescara-Roma (che poi veloce sarebbe 2 ore e 45 minuti per percorrere 200 km). La funzionalità di questa linea, per le caratteristiche che le sono proprie, va considerata in due tratte: Roma-Marsica e Marsica-Pescara. Questo chi viaggia lo sa da sempre. Negli anni abbiamo cercato di farlo capire ai nostri amministratori regionali per dar loro validi argomenti di contrattazione con gli enti ferroviari. Non si può prescindere dalle fermate nelle stazioni Marsicane: Celano, Avezzano, Tagliacozzo e Carsoli, per dire le maggiori, dove salgono e scendono centinaia e centinaia di pendolari».
«I nostri referenti politici, non esclusi i parlamentari, caro Onorevole Melilla» argomenta ancora il sindaco «in una visione globale delle esigenze del territorio regionale, devono farsi portavoce di tutte le problematiche e, se permette, in modo speciale delle problematiche dell’entroterra abruzzese che risente maggiormente della depressione congenita all’orografia dei nostri territori. L’economia, oserei dire la vita, della Marsica, dei territori peligno e aquilano dipendono dal potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti, non dal loro depauperamento. Si è spesso parlato di decentramento demografico della Capitale, progetto non propriamente utopico che sgraverebbe delle eccessive presenze metropolitane. Ciò sarebbe realizzabile solo accorciando i tempi di percorrenza della tratta ferroviaria Roma-Sulmona e basterebbero 15/20 minuti in meno».
«Chi è preposto alla rappresentanza e al servizio politico dei cittadini abruzzesi a questo deve mirare» conclude Giovagnorio «quindi non “richieste spot”, gridate quando non si hanno seri argomenti per una politica di sviluppo, ma una coscienza a 360º di quelle che sono le esigenze del territorio regionale per avanzare proposte equilibrate e realizzabili».
Redazione Avezzano Informa