AVEZZANO. “Scellerata”, questo l’aggettivo usato dal circolo del Partito Democratico di Avezzano per definire la riforma della geografia giudiziaria che prevede la chiusura del Tribunale di Avezzano, in nome di una riduzione della spesa pubblica a fronte di una migliore efficienza del sistema giustizia.
Il PD di Avezzano, fanno sapere i dem del capoluogo marsicano, si è sempre dichiarato contro questa scelta che in Abruzzo vede soccombere quattro tribunali minori: Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto.
«Sostenere che il Tribunale di Avezzano sia una struttura “minore”» commenta il segretario cittadino Giovanni Ceglie «è un gravissimo errore di valutazione, visti i risultati raggiunti in questi anni, sia per la mole di pratiche istruite sia per la vastità del territorio coperto, doppio, in pratiche e abitanti, di quello che attualmente copre il tribunale del Capoluogo di Regione, che invece sopravvive. Cancellare un tribunale significa cancellare un intero territorio, in particolare quello marsicano di cui il Tribunale è l’estrema istituzione, egida della società civile, presidio della legalità, oltre il quale non c’è nulla».
«Il PD territoriale con tutti i suoi rappresentanti regionali fino a quelli eletti a Roma (Presidente di Regione, Presidente del Consiglio Regionale, Deputati e Senatori)» aggiunge Ceglie «si era immediatamente mobilitato e insieme ad altre forze era riuscito ad ottenere una prima proroga fino al 2018, approfittando dello stallo del Tribunale dell’Aquila causato dal terremoto, e poi una seconda proroga fino al 2020. In questi ultimi anni si era percepito il riconoscimento dell’errore di questa riforma dettata, sostanzialmente, da una quadratura dei conti pubblici piuttosto che da una serena analisi del sistema giudiziario. Una pronta resipiscenza che faceva ben sperare. Sembrava che se non proprio tutti e quattro i tribunali, si potessero salvare almeno i più grandi e virtuosi per territorio».
«Oggi invece» spiega ancora il segretario del PD di Avezzano «sembra essere tornati ad un destino che ci vede puniti in nome del principio di “battere cassa”, principio che oggi non ha più ragione di esistere visto che siamo in piena ripresa e sostanzialmente in crescita. Ma al peggio non c’è limite perché si legge che i nostri rappresentanti istituzionali, per aumentare la speranza di salvezza di un tribunale “minore”, presenta la soluzione di accorparne due o tre per salvarne uno. Non è lecito sapere però il criterio che farà pendere l’ago della bilancia sul tribunale che si sopprime rispetto a quello che sopravvive. Sarà una lotteria a deciderlo? O si capirà una buona volta che se un territorio ha una mole di pratiche che supera tutti gli altri e una facoltà di Giurisprudenza i cui tirocinanti si specializzano nel tribunale adiacente, merita un’attenzione particolare?».
«Il PD di Avezzano» conclude Ceglie «non resterà alla finestra aspettando gli eventi e valuterà tutte le iniziative che potranno fermare questa inarrestabile deriva».
Redazione Avezzano Informa