Il giorno dopo la certificazione dell’anatra zoppa ci sono tre passaggi dell’intervento di Gabriele De Angelis sui quali vale la pena soffermarsi:
Il primo: «Il tempo di sistemare le carte perché a me piace tenerle in ordine nell’interesse della città e per lasciare gli uffici comunali nella piena efficienza. Appena svolti questi ultimi lavori tecnico-amministrativi formalizzerò le dimissioni da sindaco della città di Avezzano».
Il secondo: «Avezzano si può amministrare e si può farlo bene soltanto insieme a persone che si legano intorno al programma di mandato».
Il terzo: «Sono da sempre un uomo di area liberale e produttiva, la mia collocazione naturale è a destra».
Nel suo complesso il messaggio inviato da De Angelis alla politica cittadina e soprattutto alla città è stato molto chiaro per non prestarsi ad alcun fraintendimento e, mettendo insieme quei tre passaggi, viene fuori un quadro dove sono dipinti gli scenari attuali e si potrebbero intravedere quelli futuri:
- Gabriele De Angelis non ha più una maggioranza in Consiglio comunale e quindi nell’arco di qualche giorno è certo che si dimetterà.
- Il sindaco non ha nessuna intenzione di tirare a campare stringendo improbabili accordi, tutto si fa alla luce del sole avendo come stella polare il programma di mandato già avviato per non venir meno al patto con gli elettori. Se c’è la possibilità e la volontà di mettere in piedi una nuova maggioranza che garantisca continuità amministrativa bene, altrimenti si va al commissariamento e quindi al voto tra non meno di otto mesi.
- Avendo come linea guida il programma di mandato, una ricomposizione del centrodestra in Consiglio comunale con “Forza Italia”, “Noi con Salvini”, “Fratelli d’Italia”, “Noi con l’Italia-Udc” e personalità civiche vicine a quell’area non sarebbe altro che la naturale riproposizione dello schema che vede quelle forze stare insieme a livello nazionale nel tentativo di tornare al Governo con le elezioni del prossimo 4 marzo. Ad Avezzano la cosa apparirebbe anche più semplice visto che il sindaco c’è già, non solo appartiene a quell’area ma quando si candidò ottenne la benedizione di Silvio Berlusconi: un gesto che in quella parte politica mette la parola fine su ogni diatriba.
In un senso o nell’altro, il tempo per riflettere e decidere c’è anche se l’intenzione di De Angelis è quella di non tirarla troppo per le lunghe. Dentro questo contesto in evoluzione allora, il discorso del sindaco ancora in carica potrebbe suonare così: o una nuova maggioranza ancorata fortemente alla realizzazione del programma di mandato o tutti a casa.
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