AVEZZANO. Ha ricevuto un ammonimento da parte del Questore dell’Aquila una donna residente nella provincia del capoluogo abruzzese accusata di stalking dopo una serie di atti persecutori diretti ad un medico 42enne domiciliato a Roma.
La giovane, poco più che trentenne, dopo una visita medica a cui si era sottoposta, ha avviato un vero e proprio “bombardamento” di messaggi whatsapp e chiamate a tutte le ore, del giorno e della notte, nei confronti del professionista, costringendolo, talvolta, ad interrompere anche la sua attività lavorativa e non lesinando insulti indirizzati alla moglie dell’uomo.
Il medico, esasperato dalla condotta della stalker, ha richiesto al Questore l’adozione del provvedimento di ammonimento previsto dalla legge in materia di atti persecutori, quale strumento per arginare il fenomeno dello stalking.
In particolare, la normativa vigente prevede l’adozione dell’ammonimento per tutti quei comportamenti fastidiosi che, pur non costituendo reato o costituendo reato procedibile a querela di parte, sconvolgono la vita della vittima portandola all’esasperazione, facendola sentire indifesa e in costante pericolo di vita, costringendola a vivere prigioniera della paura
L’atto è stato emesso all’esito di un’approfondita attività d’indagine, portata avanti dagli agenti della Divisione Anticrimine, con la quale sono stati riscontrati una serie di atti persecutori della giovane nei confronti dell’uomo.
Sono stati poi emessi due divieti di ritorno per tre anni, nei comuni di Cappadocia e Tagliacozzo, nei confronti di un uomo ed una donna, entrambi residenti a Roma, ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. Secondo le indagini svolte dall’Arma dei Carabinieri, i due erano dediti alla commissione di furti, perpetrati nelle residenze estive/invernali ubicate nelle citate località, e di ricettazione, per la merce sottratta e venduta via internet ad ignari acquirenti.
Redazione Avezzano Informa