“Assalto alla poesia”: è un’idea, vincente, del poeta Franco Arminio. È un invito in libreria, alla pace, alla celebrazione delle parole rotonde e lente, pesate e scelte, ai versi e ai lettori.
Una data: il 15 settembre. È un sabato, non avete scuse per andare in libreria. Amazon non vale: andate e comprate un libro di poesia. Frequentate lo scaffale, parlate col libraio. Assaltate la poesia con delicatezza.
Ci sono almeno due motivi per cui l’invito va raccolto: uno è che la poesia ha bisogno di lettori, e le librerie hanno bisogno di calore umano (trovatevi un libraio di fiducia, scoprirete un amico!); l’altro è per chi ha lanciato l’assalto alla poesia, Franco Arminio.
Arminio è un poeta, un “paesologo”. Scrive poesie e non solo, abita un paese che è la poesia e celebra proprio i piccoli centri, dove tra vicini di casa, tra uno scambio di uova fresche e un sorriso, risiede ancora la poesia. Come accade in tanti paesi marsicani.
Se vi ha in qualche modo incuriosito tutto questo, potete unire l’utile al dilettevole e assaltare la poesia scoprendo proprio quella di Arminio. Vi lasciamo uno spunto:
“Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro. Vai a fargli visita prima di partire e quando torni. Stai all’aria aperta almeno due ore al giorno. Ascolta gli anziani, lascia che parlino della loro vita. Fatti delle piccole preghiere personali e usale. Esprimi almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dai attenzione a chi cade. Leggi poesie ad alta voce. Fai cantare chi ama cantare. Prova a sentire il mondo con gli occhi di una mosca, con le zampe di un cane.
Il bene quando c’è dura assai poco, in genere svanisce il giorno dopo. Girati verso il muro, verso il sole che illumina una faccia qualsiasi. Festeggia appena puoi il minuto più inutile della tua vita.”
Ludovica Salera