Avezzano. Circolano su facebook, pubblicate dal vicesindaco uscente ed assessore all’Ambiente Crescenzo Presutti, le foto di Piazza Torlonia prima del restyling. Prima che venisse “ricoverata” per rifarsi il verde. Il bello della fotografia è che arriva in soccorso della memoria e ci mette di fronte a fatti compiuti davanti ai quali non c’è strumentalizzazione che tenga.
Il verde c’è, e si vede, come pure l’imponente lavoro di riqualificazione: tutto il restauro dell’area ha visto la messa a dimora di 4.200 piantine di buxus sempervirens e di ligustrum vulgare e la semina del prato su un’area di circa 12.500 mq, insieme all’impianto di irrigazione che è stato completamente rifatto per modernizzarlo e adeguarlo alle nuove esigenze del parco. Ristrutturata anche la fontana nel cuore del parco, ripulita da decenni di sporcizia e incuria, ripristinato il getto d'acqua e l’illuminazione notturna. Infine, il parco giochi è stato dotato di nuovi giochi sicuri in un’area in cui è arrivato finalmente anche il manto erboso a sostituire terra e pietre. Il progetto di riqualificazione di Piazza Torlonia era parte del programma elettorale del sindaco uscente Gabriele De Angelis che promise, mantenendo l’impegno, di realizzarlo tra i primi interventi appena eletto.
Certo, continueremo sempre a chiamarla Piazza Torlonia, ma la verità è che adesso andrebbe chiamata col nome che le spetta di diritto: Giardino. Il restauro si è reso necessario per la situazione di assoluto degrado in cui versava l’intera area, e ricordarsi del “prima” è un doveroso atto di ognuno anche e soprattutto nei riguardi della cura che ogni cittadino è tenuto a prestare alla cosa pubblica.
Di certo, ci è voluto tempo. “E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che l’ha resa così importante”, dice il Piccolo Principe. Questa piccola verità è una lezione grande di civiltà cittadina, soprattutto per una Avezzano che vi sembrerà anche piena di impacchettamenti vari, ma sono cantieri del tempo, per restituire futuro e dignità ad una cittadina che per troppo tempo è stata ferma.
Per questo le foto aiutano. Come quelle fatte ai sampietrini in piazza Risorgimento, che testimonieranno sempre e a futura memoria le condizioni in cui versava quel tratto, più simile ad una grigia groviera.
Il bello della fotografia è che è più potente di pagine scritte, commenti, distorsioni della realtà e obbliga l’obiettività. Quando i bambini avranno a disposizione un nuovo parco nell’area nord della città in cui potranno giocare in tutta sicurezza tra dinosauri e natura, vista Velino, basterà a tutti la loro felicità.
Gli esempi di foto tra prima e dopo potrebbero essere molte di più, ma a volte sia le foto che le parole possono e devono arretrare per fare spazio semplicemente alla realtà delle cose.
L. S.