L’Aquila. Questo pomeriggio, nell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila in cui è ricoverato, è stato raggiunto da un ordine di arresto il 25enne di nazionalità marocchina che lo scorso 2 gennaio ha causato l’incidente stradale in cui ha perso la vita la giovane Sara Sforza, 23 anni originaria di Aielli.
Il giudice per le indagini preliminari, Anna Carla Mastelli, su richiesta del Procuratore della Repubblica Andrea Padalino che ha coordinato l’attività investigativa svolta dai carabinieri di Avezzano concordandone pienamente gli esiti, ha emesso nei confronti di Jarrar Ayoub, 25 anni, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificata dai Carabinieri della Stazione di Cerchio.
Le indagini, compresi i rilievi e gli interrogatori dei testimoni, hanno consentito di ricostruire meticolosamente gli attimi dell’incidente in cui Jarrar, a bordo di una Alfa Romeo 159, in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, dopo una serie di sorpassi ad alta velocità, in un tratto di strada ascendente e con linea continua, impattava violentemente contro la Renault Twingo, che procedeva nel senso opposto, condotta da Sara Sforza causando anche il ferimento del suo fidanzato.
L’uomo, non appena sarà dimesso dal reparto di chirurgia maxillo facciale dell’Aquila, sarà rinchiuso nel carcere di Avezzano per rimanere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La vicenda aveva profondamente scosso la Marsica che aveva lanciato una petizione per chiedere al Ministro della Giustizia di non lasciare impunito il responsabile, così come erano intervenuti moltissimi politici locali e nazionali tra cui il Presidente della Regione Marco Marsilio, il Consigliere regionale Simone Angelosante e persino Giorgia Meloni e Matteo Salvini chiedendo agli organi giudiziari misure più severe.
Tanto da spingere i familiari della giovane Sara a chiedere di evitare fenomeni di sciacallaggio mediatico e di altra natura sulla loro dolorosissima vicenda.