Per la prima volta dopo 56 anni, la Via Crucis del Venerdì Santo non si è svolta nello scenario del Colosseo, ma in Piazza San Pietro.
La grave emergenza sanitaria in corso ha stravolto anche le celebrazioni religiose per la Santa Pasqua e in una Piazza San Pietro deserta, Papa Francesco ha presieduto una Via Crucis silenziosa e solenne.
E ha scelto di riempirla con le parole degli ultimi, dei detenuti, dei loro familiari, le loro storie di dolore, fatte di buio eppure piene di luce e cariche di speranza.
Siamo abituati a vederla gremita di persone, quella piazza.
Continuamente, migliaia di fedeli invadono Piazza San Pietro per partecipare alle celebrazioni, eppure mai come questa sera è sembrata tanto affollata.
Piena dei volti di chi non ce l’ha fatta contro un nemico tanto invisibile quanto spietato, di quelli dei loro familiari, piena del loro dolore, che si fa doppio davanti all’impossibilità di abbracciarli per l’ultima volta prima di lasciarli andare.
Piena dei volti provati dei medici, degli infermieri, dei loro occhi lucidi, mai tanto grandi dietro tute e maschere che li nascondono e li proteggono.
Piena di paure, speranze, preghiere.
Anche stasera, pur senza toccarsi nè vedersi, un fiume di persone invisibile e silenzioso ha invaso Piazza San Pietro e distanti, lontani e smarriti, mai come stavolta li abbiami visti stringersi gli uni agli altri.
D. A.