"E’ con tristezza che abbiamo appreso la fine della associazione sportiva che per quasi un secolo, con gloriosi traguardi e varie crisi, ha rappresentato i colori del nostro paese nel mondo del calcio e dello sport più in generale. Una fine silenziosa che lascia l’amaro in bocca anche a coloro che sono stati meno attenti alle vicissitudini sportive del nostro paese. Ci sono storie che non dovrebbero finire, per quanto hanno rappresentato e testimoniato, per quanti ci hanno messo passione, sacrifici e attaccamento."
Queste le parole di Emanuele Zuffranieri del circolo "Rocco Amadoro" di Luco dei Marsi.
"L’Angizia nella sua lunga storia ha suscitato grandi passioni come quando la maggior parte dei luchesi furono coinvolti nella straordinaria avventura della C2, quando il nostro stadio ospitò grandi squadre, di rilievo nazionale, e grandi calciatori. In quegli anni fu una delle realtà di più alto livello della nostra regione.
Nel suo lungo percorso ha dato luogo anche a momenti di apprensione nelle gravi crisi che ha attraversato. Crisi a volte difficili ma comunque sempre risolte. Anche stavolta forse si poteva fare di più o forse no. Non sappiamo.
Le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo sono state sempre molto attente ed hanno fatto sempre il possibile soprattutto nei momenti più difficili.
Nel panorama del calcio luchese - prosegue Zuffranieri - sono sempre esistite più realtà calcistiche, spesso anche in contrasto tra loro, che hanno sempre garantito la copertura delle varie esigenze dei nostri concittadini: dallo sport semi professionistico per la qualità del gioco a quello dilettantistico per i più giovani. Ricordiamo che nei momenti più complicati hanno saputo mettere da parte le ragioni del dissidio per difendere il bene comune, come ad esempio nell’anno che ha visto il Comune impegnato nella realizzazione del campo in erba. In quella occasione la Jaguar e Loreto Di Gianfilippo, con un forte atto di generosità e di responsabilità, misero da parte i contrasti mettendo a disposizione i loro impianti sportivi permettendo così di superare quel difficile momento per il calcio luchese.
Tornando all’Angizia, essa viene fondata nel 1925. Ha militato per tre stagioni in Serie C2 debuttando nel torneo professionistico nel 1985 dopo aver vinto il proprio girone del Campionato Interregionale 1984-1985. Con la C2 la squadra è arrivata al suo massimo livello vincendo i tornei regionali. Nel 1986-87 vince anche il campionato nazionale giovanile Dante Beretti. Per dodici stagioni ha militato in Serie D, il massimo livello dilettantistico. A livello dilettantistico ha vinto il massimo campionato regionale e una volta anche il proprio girone di Interregionale.
Nell'anno 2012 si è unita con la Jaguar che militava nel campionato di Promozione, acquisendo la nuova denominazione di "Jaguar Angizia Luco". Terminato il campionato abruzzese di Promozione 2013-2014 con la salvezza, la società per motivi economici riparte l’anno successivo dal campionato inferiore di Prima Categoria che tuttavia vincerà tornando immediatamente nel campionato di Promozione.
Nella stagione 2018-2019 la squadra luchese si posiziona in testa alla classifica del girone A di Promozione ritornando dopo otto stagioni nel campionato di Eccellenza.
Nel 2019-2020 raggiunge la salvezza nel campionato di Eccellenza e poi, è la storia dei giorni scorsi, non si iscrive al successivo torneo 2020-2021 segnando così la fine della sua lunga storia.
Il testimone rimane oggi nelle mani del solo Deportivo Luco che si propone di raccogliere l’eredità della società scomparsa e della storia del calcio luchese. Ci auguriamo e auguriamo alla società, neopromossa in prima categoria, di saper onorare la tradizione calcistica di Luco dei Marsi e di raggiungere gli obiettivi che sono stati proposti al paese, nella consapevolezza che si tratta di un impegno gravoso ma che, siamo certi, con il sostegno dei luchesi, i buoni risultati non si faranno attendere."