AVEZZANO. Durante l'ultima Commissione Bilancio il consigliere di opposizione Tiziano Genovesi ha chiesto spiegazioni sul singolare coinvolgimento dell'ex consigliere comunale Leonardo Rosa nella vicenda IRIM relativa alla costruzione del nuovo Municipio.
Nel corso della riunione il nome di Rosa era spuntato più volte e non avendo più alcun ruolo all'interno dell'amministrazione, Genovesi aveva deciso di chiedere la convocazione della Commissione di Vigilanza per fare chiarezza sul singolare coinvolgimento di un ex consigliere comunale.
Leonardo Rosa è stato due volte consigliere comunale in apppoggio a Di Pangrazio, tradito nell'ultima consiliatura per passare con De Angelis, poi tradito anche lui insieme a Luigia Francesconi e Marco Natale provocando la caduta della precedente amministrazione e il commissariamento.
Nelle ultime elezioni ha preferito non candidarsi e sostenere la moglie, Loreta Ruscio, candidata con Del Boccio e poi nominata assessore da Di Pangrazio.
Rosa si era già occupato della vicenda IRIM nella precedente consiliatura a guida Di Pangrazio, durante la quale fu approvata una delibera per un ricorso di annullamento in autotutela che lo stesso Rosa aveva definito “un atto dovuto che ha come fine quello di assicurare ai cittadini avezzanesi la realizzazione di un bene di rilevante interesse.”
Tale ricorso caldeggiato dall'avvocato Rosa fu però bocciato prima dal TAR e poi dal Consiglio di Stato che lo avevano giudicato illegittimo poiché intrapreso oltre i termini previsti dalla normativa in vigore.
Ora la moglie di Rosa, l'assessora Loreta Ruscio, si giustifica in merito alla richiesta di spiegazioni da parte di Genovesi sul coinvolgimento del marito: “Nell’occasione non ho potuto presenziare a causa della quarantena covid che mi vede relegata a lavorare da remoto ed in mia vece era presente il vicesindaco Domenico Di Berardino.
“Essendo confinata a casa e non potendo avvalermi della diretta collaborazione del personale degli uffici, pure carenti a causa della pandemia, nella conduzione delle trattative in rete e delle attività materiali, mi sono dovuta avvalere della collaborazione gratuita di mio marito, l’avvocato Leonardo Rosa, con cui ho dovuto confrontarmi anche per focalizzare i temi giuridici della annosa vertenza e così le possibili soluzioni afferenti la cura degli interessi dell’Ente”.
In effetti appare quantomeno singolare che l'assessora abbia scelto di avvalersi della collaborazione proprio del marito che si era già occupato della vicenda IRIM promuovendo una risoluzione bocciata dagli organi giudiziari, senza riuscire quindi a risolverla.
A questo punto si attende quindi la convocazione della Commissione di Vigilanza che faccia chiarezza sulla vicenda e dia risposte alle domande poste da Genovesi: “A che titolo Rosa avrebbe partecipato alla trattativa? C’è una delega? C’è un atto formale che dà indicazioni a Rosa per fare trattative per nome e conto del Comune?”