AVEZZANO. Una moneta cittadina potrebbe comparire a breve nel capoluogo della Marsica. Si chiama Marso ed è stata concepita come volano per la ripresa dell’economia locale.
Tornano alla mente le gesta del popolo dei Marsi che, insieme alle altre popolazioni italiche, nel I secolo a. C., si ribellò a Roma e si riunì in lega a Corfinio (allora Corfinium), arrivando a battere autonomamente moneta.
Non ha spinte autonomiste il progetto presentato dall’amministrazione comunale di Avezzano, ma è senz’altro un’iniziativa ugualmente ambiziosa che mira a promuovere e a rilanciare le attività commerciali della zona.
Il Marso sarà una moneta virtuale che non andrà a sostituire l’euro, ma vi si affiancherà solo nelle aziende e nei negozi convenzionati che aderiranno alla proposta.
Il piano della moneta cittadina è stato denominato “Avezzano solidarietà che cammina (Scec) - La Chimera Marso” e riprende l’idea dell’associazione Arcipelago Scec che, «per recuperare il valore che l’uso del denaro ha tolto ai cittadini», ha creato, nel 2010, i buoni locali. Questi consistono, e così sarà anche il Marso, in banconote colorate, con sistema di antifalsificazione, il cui valore, rispetto all’euro, è di uno a uno.
La nuova moneta, circolando solamente ad Avezzano, farà in modo che la percentuale del denaro speso in Marso (dal 5 al 30% del prezzo totale di un prodotto) rimarrà nel territorio senza essere usata altrove e qui verrà dunque reinvestita.
Alla proposta della moneta cittadina, diverse sono state le reazioni delle associazioni di categoria. Se Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio non bocciano a priori l’idea, ma sostengono che questo sistema vada preventivamente testato, si è invece dimostrata fermamente contraria la Cna.
Secondo gli ideatori, invece, in un tale momento di crisi economica, il Marso potrebbe rappresentare una reale opportunità di ripresa e di crescita del tessuto commerciale della città.
Maria Caterina De Blasis