L’AQUILA. Ha molestato per mesi la vicina di casa con biglietti e scritte quotidiane dal contenuto erotico. La ragazza, una studentessa universitaria, ventiduenne, aveva fatto una prima denuncia per poi integrarla dopo che, una mattina, ha trovato anche un profilattico sotto il tergicristallo sua macchina.
Il personale della sezione reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile, ha deferito l’uomo, A.C., aquilano, trentenne con pregiudizi di polizia per furto, alla Procura della Repubblica dell’Aquila per atti persecutori e molestie.
Tutto era iniziato nel mese di maggio 2013, quando la ragazza, dopo qualche giorno dal suo trasferimento nel nuovo appartamento, all’Aquila, inizia a trovare, appoggiati al vetro anteriore della propria auto, sempre sotto il tergicristallo, dei biglietti manoscritti contenenti pesanti apprezzamenti sulla sua persona. La storia si ripete quasi giornalmente. Gli apprezzamenti, gli inviti ad avere rapporti sessuali ed i disegni osceni, vengono scritti anche sui vetri dell’auto.
Il personale della Squadra Mobile ha avviato le indagini in primo luogo raccogliendo tutti i biglietti inviati alla ragazza e poi, dopo aver scoperto che fatti simili erano accaduti anche ad altre ragazze residenti nel circondario, contattando tutte le altre giovani, maggiorenni, che, in qualche modo, avevano subito molestie simili, senza però sporgere denuncia alcuna.
Dalle informazioni raccolte si è arrivati alla conclusione che l’autore del fatto non poteva che essere una persona residente nelle immediate vicinanze dell’appartamento occupato dalla denunciante.
Fondamentali ulteriori spunti per le indagini sono arrivati anche analizzando la grafia del molestatore e comparandola con quella usata per la compilazione di alcuni documenti di cui gli investigatori sono venuti in possesso.
Gli agenti sono così giunti all’esatta identificazione dell’uomo, il quale, posto di fronte alle sue responsabilità, ha ammesso di essere l’autore delle molestie e degli atti persecutori ed è stato quindi denunciato in base agli ex articoli 612 bis e 660 del codice penale.