ORTUCCHIO. Era piena di amministratori e cittadini la sala consiliare del Comune di Ortucchio in cui, giovedì pomeriggio, si è tenuta la riunione per discutere sulla questione del depuratore, una struttura progettata nel 2005 che ancora non viene messa in funzione. L’incontro è stato organizzato dal comitato “Acqua nostra”, dal Centro Giuridico del Cittadino, dalle organizzazioni agricole e dai tre sindaci dei Comuni interessati: Ortucchio, Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi.
Dopo i saluti e le dichiarazioni dei tre primi cittadini che hanno plaudito l’iniziativa e hanno condiviso il metodo che mira a far dialogare direttamente le varie istituzioni, si è passati nel merito della vicenda che - come sostenuto dai tre sindaci interessati alla messa in funzione dell’impianto consortile - va risolta per garantire un servizio ai cittadini e al territorio.
«Le organizzazioni territoriali che rappresentiamo senza volersi sostituire a nessuno» ha esordito Gianvincenzo Sforza di “Acqua nostra” «dopo i saluti positivi avuti per i depuratori di San Benedetto, già in funzione, e Avezzano, che sarà inaugurato il 19 luglio, hanno deciso di sollecitare attraverso riunioni specifiche tutte le istituzioni e gli Enti ad incontrarsi per discutere su quali sono i problemi, come dare loro una risoluzione e in che tempi certi».
Alla riunione operativa di Ortucchio erano presenti il direttore dell’Ato Corrado Rossi, l’amministratore delegato del Cam Giuseppe Venturini, molti assessori e consiglieri dei tre comuni interessati, il sindaco e il vicesindaco di Luco dei Marsi, amministratori di Trasacco, i consiglieri provinciali Mazzocchi e Alfonsi, il presidente del Consorzio di Bonifica Sciarretta, i direttori delle associazioni agricole Coldiretti e Confagricoltura Volpone e Fabrizi, il presidente del Centro Giuridico Di Bastiano e moltissimi agricoltori e cittadini del circondario.
Il dibattito, con momenti accesi tra i rappresentanti delle varie istituzioni, è stato altamente produttivo e, chiarite le motivazioni del perché l’impianto è ancora inutilizzato, si è passati ad esaminare le soluzioni da mettere in atto per aprire la struttura che servirà 6 mila e 500 utenze nei comuni di Ortucchio, Lecce e Gioia, che da un decennio aspettano questo importante servizio. Nel suo intervento Corrado Rossi ha ripercorso la storia dell’impianto, chiarendo alcuni passaggi che ne hanno determinato la non messa in funzione. Lo stesso Rossi ha presentato un piano operativo, discusso e accettato da tutti i presenti, che stabilisce delle tappe intermedie che porteranno l’impianto ad essere messo in funzione entro 160 giorni. La prima tappa è stata quella di reperire i 60 mila euro necessari a sanare situazioni pregresse che impedivano il proseguo dell’opera. I fondi per non incidere sui bilanci dei tre Comuni sono stati messi a disposizione del Cam e dall’Ato stesso. La seconda tappa è quella, già fissata, di un incontro con la ditta realizzatrice dell’impianto in programma per lunedì. All’appuntamento, utile per garantire la certezza dell’esecutività e il rispetto dei tempi programmati, parteciperanno come osservatori le associazioni “Acqua nostra” e Centro Giuridico del Cittadino.
L’inizio dei nuovi lavori, che verranno autorizzati dalla Regione su proposta del dipartimento di cui l’Ato fa parte, partiranno entro il mese di agosto e si concluderanno entro 160 giorni. Su tutto l’iter e sul rispetto delle date in un rinnovato spirito di collaborazione tra Enti e istituzioni, come è stato deciso nell’assemblea di Ortucchio, vigileranno e contribuiranno in modo fattivo i tre sindaci interessati e le associazioni territoriali che hanno organizzato la riunione di giovedì. L’impianto consortile di Ortucchio sarà interessato da un adeguamento strutturale che ne aumenterà la potenza e, quindi, necessita di qualche giorno in più per essere attivato, da qui i 160 giorni necessari al suo concreto avvio.
«È senz’altro positivo» ha dichiarato Sforza «che gli Enti e le istituzioni abbiano assunto precisi impegni per avviare anche questo impianto. Come per le altre situazioni risolte non faremo mancare la nostra opera, del tutto gratuita, utile ad avvicinare e facilitare un dialogo diretto tra tutti i soggetti che debbono dare risposte concrete al nostro territorio da anni abbandonato a se stesso». «Ora» ha concluso «passeremo a sollecitare interventi immediati anche sui depuratori di Trasacco e Luco, impianti che necessitano di interventi indifferibili e urgenti per garantire reflui idonei ad essere immessi nei canali».
Redazione Avezzano Informa