Attualità 06:00

Piccone a D’Alfonso: sulla zonizzazione offendi l’intelligenza dei marsicani

“Fuori dall’ex 87.3.c la Marsica intera ha già perso la battaglia, speriamo di non dover perdere anche la guerra”


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CELANO. «Devo riconoscere che il sottosegretario alla presidenza della Regione Camillo D’Alessandro ha espresso con chiarezza la strategia che il nuovo governo D’Alfonso intende attuare nella Marsica, esaltando la delibera della zonizzazione degli aiuti pubblici». È quanto dichiara Filippo Piccone, in merito alle affermazioni del sottosegretario D’Alessandro a proposito della delibera relativa alla zonizzazione degli aiuti pubblici

 

«In pratica» spiega Piccone «secondo D’Alessandro, una grande intuizione politica, una lungimiranza istituzionale, peccato, che questa scelta comporta gravissime conseguenze nella Marsica e, di fatto, accelera la ormai evidente deindustrializzazione del sistema produttivo. D’Alessandro inoltre chiarisce che escludere la Marsica dalle zone 107.3.c significa “governarne senza paura, infatti sappiamo dire dei no, come il caso Marsica lo dimostra”». «Ma forse» argomenta l’onorevole «vale la pena ricordare al sottosegretario e allo stesso presidente D’Alfonso che sicuramente conoscono poco i problemi occupazionali della Marsica, che la zona vive una crisi che rischia di divenire irreversibile, che le grandi e storiche aziende chiudono e altre, come la cartiera, se non si interviene immediatamente, lo faranno in tempi brevi».

 

«Il presidente D’Alfonso, la giunta e la maggioranza, chiarisce ancora il sottosegretario nel suo intervento, sono pronti a spiegare le ragioni della scelta di escludere la Marsica dalla 107.3.c. Aspettiamo di sapere» prosegue Piccone «quali mezzi e quali norme il nuovo governo regionale intende utilizzare per evitare l’acuirsi di una crisi che ormai riguarda sia la grande che la piccola azienda locale. Infatti, soprattutto per le importanti realtà industriali dell’area, quali LFoundry, Micron, Fiamm, Telespazio e la stessa Cartiera, una delle poche possibilità di consolidamento e investimento riguarda lo strumento del “contratto di sviluppo” che, per effetto della decisione della giunta, non può più essere utilizzato nel nostro comprensorio». «Una scelta forzata» aggiunge «tenuto conto delle importanti risorse sulle quali possono contare altri comprensori, come ad esempio quello aquilano. Fondi statali già disponibili e immediatamente spendibili, come dimostrano i tre contratti di sviluppo già approvati dal Cipe, per la riattivazione ed il finanziamento agevolato di nuovi investimenti».

 

«La proposta di rivedere la zonizzazione nel 2016» attacca Piccone «è un’offesa all’intelligenza dei marsicani: infatti se la Marsica è area di crisi conclamata, e quindi necessita di immediati interventi di sostegno, sarebbe stato logico e ragionevole, inserire il nostro comprensorio tra le aree ex 87.3.c. Aspettare vuoi dire solo rendere inutile, tra tre anni, l’inserimento nelle zonizzazione agevolata UE».

 

«Vorrei invitare il presidente D’Alfonso, in vista della riunione del 5 settembre» conclude l’onorevole del Nuovo centro destra «ad evitare il ripetersi dell’elencazione delle esigenze e dei generici impegni: la delicatezza sociale della Marsica impone poche e precise risposte, immediatamente concretizzabili e verificabili. Purtroppo la Marsica intera ha già perso la “battaglia” della zonizzazione, speriamo di non dover registrare anche la perdita della “guerra”».

 

Redazione Avezzano Informa