Poche parole, perché Francesco De Gregori, si sa, è così: quello che ha da dire di più bello lo dice attraverso le canzoni. E queste sì, sono state tante, ieri sera, durante la XV edizione del Concerto di Natale, organizzato da Harmonia Novissima insieme al Comune di Avezzano e in collaborazione con Regione Abruzzo e Provincia dell’Aquila.
Niente cappello per lui, ma l’inseparabile armonica a bocca e poi la chitarra, il pianoforte e la sua inconfondibile voce. La storia della canzone italiana ha avvolto, come a fine concerto ha sottolineato il vescovo dei Marsi Monsignor Pietro Santoro, i tantissimi spettatori che hanno riempito la Cattedrale di Avezzano.
Il cantautore, che ormai da quarant’anni racconta vicende e personaggi dell’Italia “derubata e colpita al cuore”, dell’Italia “che si dispera e si innamora”, ha condiviso con il pubblico i suoi successi, da quelli storici a quelli più recenti. Diversi gli arrangiamenti, ma medesime le emozioni, con la tradizione di Alice, La donna cannone o La leva calcistica del ‘68, l’impegno di Viva l’Italia e La storia, il ritmo di Buonanotte fiorellino e Natale, l’intimità di Bell’amore, Ti leggo nel pensiero o Santa Lucia con il suo toccante finale dedicato a Lucio Dalla attraverso le note di Com’è profondo il mare, fino ad arrivare ad una malinconica, ma magica Can’t help falling in love with you.
De Gregori, accompagnato da musicisti di ottimo livello, ha anche omaggiato l’Abruzzo cantando Volavola, il tradizionale canto popolare che ha rivisto ed interpretato, nel 2011, per un disco live di Ambrogio Sparagna e l’Orchestra popolare italiana. «È una canzone che mi cantava spesso mio padre quand’ero bambino, io poi l’ho un po’ rimaneggiata e sono davvero felice che vi sia piaciuta» ha confessato il cantautore a seguito dell’applauso entusiasta del pubblico.
Dopo le immagini del “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, ricordato da De Gregori con il brano A Pa’, è salito sul palco il vescovo Santoro il quale, oltre a complimentarsi con il cantante, ha voluto ricordare qual è, per i cristiani, il senso vero del Natale: umanizzare una società che vive, sempre più, il tempo della disumanizzazione. «Non siate viaggiatori del niente, turisti senza radici» il suo invito «ma uomini e donne dell’umanesimo e dell’incontro».
«È stato un concerto davvero importante e l’abbiamo fortemente voluto» il commento dell’assessore ai grandi eventi, Gabriele De Angelis, al termine della serata. «Con l’approssimarsi dell’anniversario del centenario del terremoto» prosegue «ci sembrava giusto iniziare le commemorazioni con un evento particolarmente significativo». «Questo concerto» conclude De Angelis «è una perla che va ad arricchire il valore già elevato di una kermesse che grazie all’impegno di Harmonia Novissima si ripete ormai da quindici anni».
«Il concerto è stato indubbiamente un grande trionfo» afferma Massimo Coccia, appena uscito dal camerino del cantautore. «De Gregori è un grande personaggio» aggiunge il direttore artistico di Harmonia Novissima «e ci ha regalato una serata magnifica, con una carrellata dei suoi più grandi successi, che ha riadattato proprio per il contesto di questa Cattedrale e per il nostro concerto di Natale. Questo per noi è un grande onore, perché rappresenta un vero e proprio omaggio per Avezzano». «La città ha fortemente voluto una seconda serata di concerto» dichiara ancora Coccia «e per noi è una grande soddisfazione essere riusciti ad ottenere un bis da De Gregori. Siamo sicuri che anche quello di domani (oggi, ndr) sarà un altro grande spettacolo».
Maria Caterina De Blasis