AVEZZANO. Un incontro urgente per far fronte in modo deciso e definitivo al problema del sistema di depurazione delle acque della città di Avezzano, soprattutto alla luce dei ripetuti sversamenti di liquami fognari con allagamento di campi coltivati, aree private e pertinenze artigianali, verificatisi nei mesi scorsi e che hanno determinato disagi e malcontento alla popolazione.
Questo l’oggetto della nota firmata dal sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e dall’assessore all’ambiente Crescenzo Presutti e inviata al presidente della Regione Luciano D’Alfonso, al vicepresidente Giovanni Lolli, all’assessore regionale all’ambiente Mario Mazzocca e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio.
«Di fronte all’invito ripetutamente rivolto al Cam e all’Arap, enti preposti alla gestione dei depuratori» si legge nella nota «chiamati in causa sui motivi di questa incresciosa situazione, si assiste ad un continuo e fastidioso rimpallo di responsabilità». «Pertanto» scrivono Di Pangrazio e Presutti «affinché tali problemi vengano superati e rimossi, è opportuno che la Regione Abruzzo intervenga sollecitamente, abrogando la legge a suo tempo adotta, in quanto presenta evidenti profili di incostituzionalità e attribuisca all’unico ente preposto, Ato 2 Marsicano, la gestione di tutto il servizio idrico integrato, dando la possibilità al Comune di Avezzano, che ha conferito negli anni passati reti e impianti al suddetto servizio, di ottenere, finalmente, una corretta gestione del sistema depurativo, salvaguardando l’ambiente e la salute dei cittadini».
L’avvio del nuovo impianto di depurazione è avvenuto dopo 15 anni dall’inizio dei lavori con una spesa superiore a 10 milioni di euro.
Redazione Avezzano Inforna