CAPISTRELLO. «Non ho dubbi sul proscioglimento dei miei assistiti, vista l’estrema correttezza professionale del collega Raffaelino Tolli. È inimmaginabile che lo stesso abbia potuto indurre in errore il magistrato dal momento che dagli atti risulta la produzione delle lettere interruttive della prescrizione. Inoltre la prescrizione non può essere rilevata d’ufficio dal giudice ma solo su istanza di parte. Istanza non avanzata da chicchessia». Questa la dichiarazione dell’avvocato Leonardo Casciere, difensore di tre degli accusati di truffa al Comune di Capistrello, tra i quali l’avvocato Tolli, sindaco di Civitella Roveto.
Una maxi truffa da quasi un milione e mezzo di euro, dei quali oltre 800 mila sono stati sequestrati all’ufficio postale di Civitella. Il provvedimento di sequestro preventivo è arrivato al termine di una complessa attività investigativa svolta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Avezzano che, con l’ausilio delle Fiamme Gialle, ha composto, tassello dopo tassello, un articolato “mosaico” messo in atto dagli indagati.
L’illecito risale a 20 anni fa. Nel 1995, infatti, l’allora 24enne D. D., oggi tra gli indagati, è rimasto gravemente ferito durante un incidente stradale nel territorio di Capistrello, riportando un’inabilità permanente pari al 100%.
Durante la fase istruttoria del procedimento volto al risarcimento dei danni, l’uomo, con il concorso di Tolli, legale di fiducia, avrebbe rilasciato false dichiarazioni ed attestazioni al fine di evitare la prescrizione del procedimento. In particolare, sarebbe stata stravolta la dinamica dell’incidente con la collaborazione della madre, M.P. di 76 anni, e di falsi testimoni: H.P. di anni 45, A.P. di anni 66 e S.P. di anni 44, tutti indagati, che avrebbero fatto ricadere la responsabilità sul Comune di Capistrello per la presenza, sul manto stradale, di “una buca non segnalata e non visibile”.
Nel 2011, in virtù delle false testimonianze è stata emessa una sentenza di risarcimento danni per un importo di 2.362.927,53 euro. Quelli che oggi risultano indagati hanno poi raggiunto un accordo con l’organo straordinario di liquidazione del Comune di Capistrello, all’epoca dei fatti in dissesto finanziario, e nel 2013 hanno ottenuto la somma di 1.417.756,52 euro parte della quale, gli 812.841,53 euro sequestrati, è stata rintracciata sui conti correnti degli indagati e, conseguentemente, sequestrata.
Redazione Avezzano Informa