Qualche volta nei passaggi da un operatore a un altro, passaggi effettuati dagli utenti ovviamente per cercare di risparmiare sulle bollette telefoniche, non tutto va bene. Può capitare, per esempio, che la linea voce funzioni correttamente ma non ugualmente accade per la linea Adsl. Ecco uno di questi casi risolto brillantemente grazie all’intervento di un professionista e del Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) che ha la delega a risolvere le controversie su mandato dell’AgCom (Autorità garante per le comunicazioni).
Un utente effettua il passaggio da una compagnia a un’altra sia per la linea voce che per la linea dati. Ma l’Adsl non funziona. Reclama al call center e, nonostante gli viene assicurato che il problema sarebbe stato risolto ciò non avviene. Il malfunzionamento si protrae per quasi dieci mesi. Quando finalmente ottiene il ripristino dell’Adsl chiede di pagare le fatture scorporando i costi per un servizio non erogato. La compagnia non solo non risponde a questa richiesta ma, addirittura, dopo altri due mesi lo priva della linea senza preavviso. L’utente si rivolge a un professionista e istruisce una pratica di conciliazione presso un Corecom. La richiesta dell’utente era, innanzitutto, di ripristinare la linea, mantenendo il numero di telefono originario, lo scorporo dell’importo dell’Adsl dalle fatture contestate e un indennizzo di 750 euro fino a quando l’operatore non avesse provveduto al riallaccio della linea. Inoltre, chiedeva un indennizzo per mancata risposta ai suoi reclami nella misura di altre 300 euro.
Come è andata a finire? Che la compagnia, chiamata alla conciliazione di fronte al Corecom, ha proposto lo storno dell’insoluto a carico dell’utente (nella misura di circa 400 euro), il ritiro della pratica di recupero crediti a proprie cure e spese e la corresponsione di un indennizzo omnicomprensivo di 500 euro accreditati all’utente mediante assegno bancario (consulenzabollette@gmail.com).
Paolo Di Vincenzo