Coldiretti, in occasione della visita del ministro Martina a Celano per sostenere del referendum costituzionale per il sì, le ha consegnato un documento importante per la tutela degli agricoltori e dei prodotti agro-alimentari fucensi.
Il documento tocca principalmente due necessità per il continuo sviluppo dell'importante area agricola: l'acqua e la filiera.
Si chiede nel primo caso di implementare nel più breve tempo possibile il progetto definitivo delle infrastrutture irrigue. Si porta a sostegno della tesi l'estate del 2015, caratterizzata da temperature elevate e siccità, per il quale il Consorzio di Bonifica ha stimato un consumo di acqua superiore ai 20 milioni di metri cubi, insufficiente a coprire il fabbisogno irriguo e fortemente penalizzato dall’inefficienza di sistemi di depurazione delle acque reflue.
La seconda criticità è volta a proteggere il made in italy, con la necessità della realizzazione di una piattaforma strategica che incentivi l’aggregazione dell’offerta nonché la trasformazione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti orticoli del Fucino. Troppo spesso troviamo nei nostri negozi prodotti agroalimentari proveniente da Paesi esteri, che vengono immessi sul mercato come se la loro origine fosse italiana e nel caso specifico provenienti dalla Piana del Fucino creando una sorta di “confusione commerciale” a scapito dei produttori agricoli che per la loro alta specializzazione produttiva sostengono costi di produzione assolutamente non competitivi rispetto ad altre realtà agricole.
La necessità comune è quindi quella di proteggere le circa 2000 aziende agricole che assumono annualmente circa 6.000 lavoratori e che, dal punto di vista economico, rappresentano il 25% (332 milioni di euro) del valore aggiunto dell’Agricoltura Abruzzese (1.330 milioni di euro).
All'incontro era presente l'assessore regionale alle politiche agricole Dino Pepe, il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Giulio Federici e il direttore provinciale di Coldiretti L’Aquila Massimiliano Volpone.
Riteniamo pertanto importante – conclude il documento, con il quale Coldiretti ha chiesto l’intervento del ministro Martina – attuare interventi capaci di coniugare le naturali vocazionalità agricole con lo sviluppo socio-economico locale, a tutela degli agricoltori e dei prodotti agro-alimentari targati “Made in Italy”.
Redazione AvezzanoInforma