La scossa di terremoto che stanotte alle 3.36 ha colpito il Centro Italia ha lasciato dietro di sé sangue e distruzione. Per gli abruzzesi e in particolare gli aquilani il ricordo delle ore 3.32 del 6 aprile di sette anni fa è ancora vivo, gli abitanti della Marsica hanno appena finito di ricordare il centenario del “Terremoto di Avezzano” del 1915.
In ogni caso, le certezze quando parliamo di terra che trema sono almeno due. La prima è che l’Italia è un Paese esposto a molti rischi naturali tra i quali il terremoto; la seconda: nessuno può predire dove, come e quando ci sarà il prossimo terremoto.
Prendendo spunto da “Terremoto. Io non rischio”, la campagna di sensibilizzazione per la riduzione del rischio sismico promossa qualche anno fa dalla Protezione Civile, è utile suggerire qualche buona regola da seguire per difendersi dal terremoto.
COSA BISOGNA SAPERE - Intanto chi costruisce o modifica la struttura della casa deve rispettare le norme sismiche della zona in cui vive. Per conoscere la zona sismica e le norme da rispettare ci si può rivolgere agli uffici competenti della Regione o del Comune.
È poi importante sapere quando e come è stata costruita la casa, su quale tipo di terreno, con quali materiali e soprattutto se è stata modificata in appresso rispettando le norme sismiche. Per saperne di più ci si può rivolgere all’Ufficio Tecnico del Comune oppure a un tecnico di fiducia.
PRIMA – Con il consiglio di un tecnico a volte basta rinforzare i muri portanti o migliorare i collegamenti fra pareti e solai.
Da soli e fin da subito possiamo:
allontanare i mobili pesanti da letti o divani;
fissare alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti, appendere quadri e specchi con ganci chiusi;
mettere gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature;
in cucina, utilizzare un fermo per l’apertura degli sportelli dei mobili dove sono piatti e bicchieri in modo che non si aprano durante la scossa;
imparare dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l’interruttore generale della luce;
individuare i punti sicuri dell’abitazione dove ripararsi in caso di terremoto: i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo o il letto;
tenere in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile e assicurarsi che ognuno sappia dove sono;
informarsi se esiste e cosa prevede il Piano di protezione civile del Comune, se non c’è, pretendere che sia predisposto così da sapere come comportarsi in caso di emergenza.
DURANTE – Se si è in un luogo chiuso bisogna mettersi sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante. Bisogna stare attenti alle cose che cadendo potrebbero colpirci come intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti.
Bisogna fare attenzione all’uso delle scale, spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi.
Meglio evitare l’ascensore, si può bloccare.
Se si è all’aperto, allontanarsi da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche perché c’è il rischio di venire colpiti da vasi, tegole e altri materiali che cadono.
Fare attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
SUBITO DOPO – Bisogna assicurarsi dello stato di salute delle persone intorno a noi, se necessario bisogna prestare i primi soccorsi.
Uscire con prudenza, indossando le scarpe: in strada ci si potrebbe ferire con vetri rotti.
Se si è in una zona a rischio maremoto, allontanarsi dalla spiaggia e raggiungere un posto elevato.
Limitare, per quanto possibile, l’uso del telefono.
Limitare l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
Raggiungere le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile del proprio Comune.
Conoscere le regole basilari minime sul comportamento da tenere in caso di terremoto può servire a metterci in sicurezza senza mettere in pericolo gli altri. Il rischio terremoto c’è e allora dobbiamo almeno imparare a conviverci facendo uno sforzo di prevenzione da condividere con gli altri. Prima che i sismografi inizino a funzionare.
Direttore