CIVITELLA ROVETO. Sono tantissimi i paesi della Marsica che portano vivi i segni della generosità di chi, 101 anni fa, all’indomani del terribile sisma del 1915 si mobilitò da tutta Italia, e non solo, per aiutare le famiglie sopravvissute a quell’immane tragedia che contò più di 30 mila morti.
A Civitella, come in altri centri della zona, esiste ad esempio il quartiere “baracche”, quello dove dopo il terremoto vennero costruite le baracche asismiche destinate ad ospitare gli sfollati, molte delle quali ancora in uso.
Proprio in questo rione, ormai da sei anni, un gruppo di volenterosi ragazzi organizza a fine agosto la “Festa delle baracche”. Quest’anno, però, sebbene fosse già tutto pronto per il 27 agosto, la festa non si svolgerà. Il comitato ha affidato ad un post su Facebook la spiegazione della decisione:
«Avrebbe dovuto trattarsi di un momento destinato a far rivivere i luoghi del nostro quartiere, un quartiere nato dalle ceneri del terremoto del 1915, grazie anche alla solidarietà di chi ha aiutato i nostri antenati a rialzare la testa, a ricostruire, a rinascere. Questo è il vero senso della “Festa delle Baracche” e questo è il motivo per cui, quest’anno, non festeggeremo. Abbiamo deciso di annullare l’evento e di affidarci alla competenza e alla serietà della Croce Verde Civitella Roveto, che ringraziamo, affinché gli alimenti e tutto il necessario acquistato per la festa imminente, giungano alle popolazioni colpite dal terribile sisma della notte scorsa».
Cibo, stoviglie e quant’altro comprato anche grazie alle offerte di tanti civitellesi, che verrà quindi dirottato a chi la scorsa notte ha perso tutto a causa di quelle terribili scosse di terremoto che hanno fatto scomparire quasi del tutto alcuni paesi delle province di Rieti e Ascoli Piceno.
«È doveroso sottolineare che questo piccolo gesto» spiegano ancora “i ragazzi delle Baracche” «proviene non soltanto da noi ragazzi del Comitato, ma dal cuore gentile e grande di tutte le persone di Civitella che come ogni anno, con il loro supporto, ci hanno consentito di organizzare questa festa e che siamo certi, condivideranno la nostra decisione. Ci uniamo sinceramente al dolore degli abitanti di Amatrice, Accumoli, Arquata e dintorni, con l’augurio e la speranza che il destino riservi loro la nostra stessa fortuna: quella di tornare a vivere i loro luoghi, le loro strade, le loro case».
Per la festa delle Baracche era in programma, alle ore 20, anche una Santa Messa, che sarà comunque celebrata e dedicata a tutte le vittime del drammatico terremoto.
Maria Caterina De Blasis