Facciamo ordine: Gabriele De Angelis è partito come un treno dal Don Orione con la sua coalizione civica e va dritto per la sua strada, il Nuovo Centro Destra di Filippo Piccone, Massimo Verrecchia e Felicia Mazzocchi sabato darà l’ufficialità alla “discesa in campo” per De Angelis sindaco, Carmine Silvagni ringrazia il centrodestra e rinuncia alla candidatura.
Il commercialista avezzanese infatti, affida a una nota-stampa il proprio rifiuto motivato per spazzare via ogni possibile dubbio: «Ringrazio, ma non posso accettare la candidatura a Sindaco. In merito alle notizie di stampa, diffuse nella giornata di ieri, relative alla richiesta che mi è stata avanzata nella tarda serata, dalla coalizione di centro destra (Forza Italia, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, Movimento Idea, l’associazione Linkidea e di altre anime di natura civiche), per la mia disponibilità alla candidatura a Sindaco nella Città di Avezzano, dopo aver chiesto qualche ora di riflessione, in cui mi sono doverosamente confrontato con i miei affetti ed amici, se pur felice ed orgoglioso dell’attenzione che mi è stata riservata dai partiti della coalizione di centro destra e dagli ispiratori di liste civiche, ed anche e soprattutto dal calore umano di molti concittadini della nostra Città che pubblicamente voglio ringraziare, visti i miei impegni professionali, che in questi ultime mesi mi portano a ricoprire anche incarichi fuori Regione, mi vedo costretto a dover rinunciare alla candidatura».
Ora, il cerino acceso rimane nelle mani dei naviganti del Centrodestra e al 16 di febbraio le rotte da seguire appaiono sostanzialmente due: o trovare un candidato disposto ad attraversare con la nave in mezzo alla tempesta le due colonne di Ercole (quella del Gruppo Gianni Di Pangrazio e quella della coalizione di Gabriele De Angelis) rischiando un rovinoso naufragio sulle rocce dello stretto di Gibilterra, oppure riflettere sull’invito dell’onorevole Piccone a unirsi in tempo utile alla flotta dell’ammiraglio De Angelis per contribuire a battere quello che, al netto delle posizioni di ognuno, rimane l’avversario comune a tutti. E cioè Gianni Di Pangrazio.
Una “battaglia navale” sulla terra del fuori-Fucino dove tra buchi nell’acqua e colpi a segno sotto la carena, uno solo arriverà in porto a Piazza della Repubblica da trionfatore. L’altro sarà sul fondo a raccogliere conchiglie.
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