Prosegue il botta e risposta tra l’onorevole Gianni Melilla (Articolo Uno – MDP) e il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, sulla questione del treno veloce che dovrebbe collegare Pescara e Roma facendo solo tre fermate intermedie a Sulmona, Avezzano e Tivoli. Dopo la proposta del deputato pescarese di Articolo Uno, il primo cittadino marsicano aveva scritto una lettera aperta in cui etichettava l’ipotesi offensiva per i pendolari e svantaggiosa per il territorio.
Questa volta la palla torna di nelle mani di Melilla che dichiara: «il sindaco di Tagliacozzo ignora forse che per decenni l’Abruzzo ha avuto un treno rapido che collegava Pescara a Roma Termini (e non Tiburtina come è adesso) con quattro fermate intermedie (Chieti, Sulmona, Avezzano e Tivoli) in un tempo di percorrenza di 3 ore. Esistevano naturalmente tanti altri treni giornalieri, espressi e diretti che collegavano Pescara a Roma con decine di fermate. La mia proposta non c’entra niente con l’alta velocità perché, come è noto, la nostra infrastruttura di fine ottocento non lo consente. Ma un treno appropriato ad assetto variabile con poche fermate potrebbe almeno ridarci il vecchio rapido, con un tempo di percorrenza tra le due ore e mezza e le tre ore per l’intera tratta».
«Questo rapido» spiega poi il deputato di Articolo Uno-MDP «si aggiungerebbe all’attuale offerta di treni (sei coppie giornaliere Roma-Pescara oltre a quelle Roma-Avezzano) con le attuali fermate in tante stazioni, senza diminuire minimamente il servizio attuale ma solo aggiungendo un’ulteriore opportunità. Dunque il servizio potrebbe solo migliorare per tutti. Da Pescara e Chieti ogni mattina partono decine di autobus non stop e centinaia di macchine private per Roma. Se le ferrovie non si attrezzano con un’offerta di un treno competitivo, il futuro non può che essere la morte della relazione tra Pescara e Roma con un danno conseguente che riguarderebbe l’intera Regione Abruzzo a partire dalle aree interne, che non potrebbero a quel punto più esprimere né sviluppare, come invece sarebbe necessario, una delle loro specifiche vocazioni cioè quella di proiettare l’Abruzzo verso Roma Capitale. A tal proposito, siamo da sempre tra i più accaniti sostenitori della necessità di migliorare e rendere più efficiente il servizio sulla tratta Roma-Avezzano, che storicamente e ancora oggi fa registrare troppi disagi, ritardi e tempi di percorrenza troppo lunghi».
«Questa proposta» va avanti «non è uno spot, ma una risposta concreta. Essa si accompagna a un’attenzione costante al trasporto pubblico locale e al miglioramento delle varie tratte Avezzano-Roma e Avezzano-Roccasecca, Sulmona-L’Aquila e Sulmona-Pescara, Pescara-Teramo e Pescara-Vasto tanto per fare degli esempi. Gli studenti e i lavoratori pendolari sono sempre alla nostra attenzione con le richieste di nuovi e moderni treni, come testimonia anche la mia attività parlamentare di questi anni e in particolare le numerose interpellanze e interrogazioni rivolte al Ministro dei Trasporti. Sappiamo quale opportunità di sviluppo e rilancio per un territorio importante come la Marsica sarebbe la realizzazione dei necessari interventi di ammodernamento della tratta Roma-Avezzano, con l’implementazione del doppio binario laddove la conformazione orografica del territorio lo consenta e persino ridisegnando in alcuni tratti il tracciato della linea. Tali interventi dovrebbero rientrare nella pianificazione dei lavori pubblici dello Stato, delle Ferrovie e delle due Regioni interessate ed esulano dall’ambito di intervento della nostra proposta, che invece sarebbe a costo zero tanto per gli enti pubblici quanto per Trenitalia, in quanto la coppia aggiuntiva di treni da noi suggerita non sarebbe tra quelle cosiddette “a fallimento di mercato”».
«Le zone interne hanno tutto da guadagnare da un rilancio della relazione ferroviaria Pescara-Roma» conclude Melilla «il pericolo che si configurerebbe in alternativa è quello di fare la fine della Pescara-Sulmona-Castel di Sangro-Napoli che qualche anno fa è stata soppressa, tagliando la Valle Peligna e l’Alto Sangro da ogni collegamento ferroviario e concludendo tristemente la storia secolare della “Transiberiana d’Abruzzo».
Redazione Avezzano Informa