Togliere dalla strada i cani vaganti dando loro una ‘famiglia’, curare quelli fragili, incrementare gli affidi e ridurre i costi dei canili comunali. Sono gli obiettivi raggiunti col progetto ‘Cerco casa, sono un randagio’ avviato oltre un anno fa dal servizio veterinario della Asl sul territorio provinciale.
Attivata nel luglio del 2019, l’iniziativa ha fatto registrare numeri significativi: lo scorso anno gli affidi (ai privati) furono 1142 e quest’anno, nei primi 8 mesi, hanno toccato quota 799, con una maggiore performance.
In netto aumento, negli ultimi 2 anni, anche il numero degli quadrupedi intercettati per strada dal servizio veterinario, diretto dal dr. Mario Mazzetti, e introdotti nel canile. Lo scorso anno sono stati 1438, nei primi otto mesi del 2020 (quindi con un report ancora da completare) 871. Di grande rilievo l’attività dei volontari e delle associazioni che, al 31 agosto scorso, hanno gestito 318 cani fragili (cioè malati o abbandonati), evitandone il trasferimento nei canili sanitari. Un lavoro prezioso che ha consentito ai Comuni di ridurre i costi di gestione per mantenere gli animali nei loro rifugi.
Nell’ambito del progetto ‘Cerco casa, sono un randagio’ il servizio veterinario, contestualmente alle attività citate, ha attivato protocolli d’intesa, per la lotta al randagismo, con diversi Comuni della provincia: Trasacco, Magliano dei Marsi, Massa d’Albe, San Benedetto dei Marsi, Pescasseroli, Pratola Peligna, L’Aquila e Ofena. “Il nostro progetto”, dichiara il manager Asl, Roberto Testa, “ha avuto un successo che è andato ben oltre le previsioni, soprattutto tenendo conto della difficoltà in cui abbiamo dovuto operare per il covid.
Con le iniziative messe in campo siamo riusciti a ridurre di molto il numero dei cani randagi contenendo anche le spese di gestione” Nell’attuazione della capillare azione di prevenzione, peraltro, la Asl ha conseguito risultati notevoli anche nella sterilizzazione dei gatti: 250 da gennaio ad agosto scorsi e 280 nel 2019.