Su iniziativa di LAV, LNDC E SAVE THE DOGS la vicenda dello spot antianimalista di Telefono Azzurro finisce nelle mani dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria con la richiesta della completa rimozione dello spot da ogni canale di distribuzione. Inoltre, le Associazioni hanno segnalato al Garante per l’infanzia il messaggio discriminatorio e diseducativo dello spot #primaibambini.
In occasione della Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia, infatti, una delle più conosciute associazioni che si occupa di tutela dei bambini, il Telefono Azzurro, ha lanciato una campagna che ha suscitato l’indignazione di migliaia di persone.
In uno spot destinato ai social e alle TV si vede un palazzo in fiamme e un soccorritore che, trovandosi di fronte a due bambini e un cane in difficoltà, sceglie di salvare quest’ultimo ignorando i due ragazzini. A sottolineare la scena c’è la scritta “Sembra impossibile? Eppure sta accadendo oggi” e la chiusura con l’hashtag #primaibambini.
“È incredibile e inaccettabile che un’associazione che dovrebbe tutelare degli esseri indifesi crei una tale contrapposizione con un’altra categoria di esseri indifesi”, affermano le associazioni LAV, LNDC Animal Protection e Save The Dogs. “Gli Enti del Terzo Settore hanno come denominatore comune l’utilità sociale senza distinzione tra chi è destinatario dell’aiuto offerto, e in questo senso il Telefono Azzurro ha creato una pericolosa discriminazione, peraltro fomentando un atteggiamento livoroso verso chi salva ogni giorno animali da situazioni di maltrattamento o di pericolo, come se questo togliesse qualcosa agli umani.”
“Nella stragrande maggioranza dei casi, gli animali familiari sono i più fedeli alleati e i più cari amici dei bambini che vivono con loro e metterli in questa specie di competizione è un messaggio molto sbagliato da dare proprio ai più piccoli che possono trovarsi a vedere lo spot in questione. Quello di Telefono Azzurro è stato un vero e proprio autogoal sia dal punto di vista dell’immagine, viste le migliaia di critiche ricevute sui social, sia da quello educativo perché un messaggio di amore non dovrebbe mai essere divisivo ma inclusivo.
Per questo abbiamo presentato istanza all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria per la rimozione dello spot e abbiamo segnalato la cosa al Garante per l’infanzia e l’adolescenza”, continuano le Associazioni.
Nel frattempo, a seguito dei numerosissimi commenti negativi ricevuti, il Telefono Azzurro ha prima cercato di giustificare maldestramente la propria scelta e poi ha finalmente rimosso il video dai social e da YouTube dicendo che il messaggio che volevano mandare era stato frainteso.
Resta da appurare se abbia provveduto anche ad annullare i passaggi televisivi che erano stati già programmati, insieme all’hashtag #primaibambini che richiama quel messaggio.